La Soprintendenza dà l'ok, un supercondominio al posto dell'ex Stracca. Ma altre due vecchie scuole restano al palo

Il cantiere all'ex istituto superiore Stracca
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ANCONA - L’ultima sorpresa era arrivata dal sottosuolo: gli scavi hanno riportato alla luce un’antica vasca romana. Lavori bloccati, mesi trascorsi a vuoto. Ma l’impasse è stata risolta: la Soprintendenza ha dato il via libera e le pratiche per la realizzazione del supercondominio al posto dell’ex Stracca ora possono riprendere senza più intoppi, almeno si spera. Il 25 novembre è in programma l’incontro tra l’amministrazione comunale e la Cap Costruzioni Srl (l’impresa osimana che nel marzo scorso ha rilevato l’immobile all’asta fallimentare per 753mila euro rispetto ai 3,1 milioni iniziali) per la stipula della convenzione in cui verranno definiti i dettagli del piano di demolizione e ricostruzione e delle opere di urbanizzazione. 

 
Se tutto filerà liscio, l’ex scuola verrà abbattuta a gennaio. Determinante è stata la concessione del nulla osta da parte della Soprintendenza. «La vasca romana, unico reperto rinvenuto durante gli scavi preliminari, verrà tutelata e valorizzata con una pavimentazione in vetro», spiega l’ingegner Vladimiro Muti che ha redatto il progetto architettonico del supercondominio da 6 piani (più 3 di garage) e 56 appartamenti di ultima generazione, con tanto di piscina sul tetto, che sorgerà entro la primavera del 2023 al posto dell’ex istituto superiore, per vent’anni emblema di degrado. Un investimento da 10 milioni, considerando anche le opere di urbanizzazione primaria a beneficio della città per 265mila euro (a scomputo di oneri per 68.459 euro) e secondaria (per 428.200 euro), già approvate dalla giunta nello schema di convenzione, tra cui un parcheggio seminterrato pubblico da 1.039 mq e nuove luci su largo Donatori di Sangue e su un tratto tra le vie Montebello e Curtatone. 


Per un maxi cantiere che si sblocca, ce ne sono due che, invece, restano al palo nello stesso triangolo horror tra via Veneto, via Montebello e via Vecchini: l’ex scientifico Savoia e l’ex Ipsia. Vecchi templi della cultura sacrificati all’abbandono, monumenti al degrado il cui futuro è scritto solo sulla carta. L’ex liceo Savoia è fermo alle valutazioni catastali e fino a quando non verrà nominato il nuovo presidente della Provincia (proprietaria dell’immobile) difficilmente decollerà la trattativa con il Comune perla permuta con l’ex Centrale del Latte di Torrette, dove si pensa di ospitare un campus studentesco a ridosso dell’Itis Volterra. L’ex scientifico, invece, verrebbe utilizzato come sede degli uffici comunali attualmente decentralizzati. I due enti ora sono in attesa delle perizie affidate ai professori Vincenzo Stanghellini (per conto del Comune) e Raffaele Zanoli (per la Provincia).

Più chiaro è il futuro dell’ex Ipsia di via Curtatone, negli anni finito nel mirino di vandali, spacciatori e sbandati. Il Comune ha dato l’ok alla vendita dell’immobile per un milione e 350mila euro all’Inail che investirà 10 milioni per la realizzazione della sua nuova sede regionale. Tuttavia, il progetto definitivo non è ancora stato perfezionato e si attende la firma della compravendita davanti al notaio. Il nuovo quartier generale dell’Inail ospiterà oltre 120 dipendenti e i 24.400 metri cubi di vuoto lasciati dalla vecchia scuola verranno colmati da un palazzo da 4 piani (due dei quali seminterrati) e un parcheggio da 1.650 mq destinato a 66 posti auto. 

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Corriere Adriatico