Case popolari e negozi al posto dell'ex Centrale del Latte. Ma il degrado continua e c'è bisogno di una variante

L'ex Centrale del Latte in cerca di una destinazione
ANCONA - Il cielo cupo di un insolito inizio di maggio rende ancor più spettrale l’atmosfera che avvolge l’immobile fantasma, aggredito dal degrado, minacciato...

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ANCONA - Il cielo cupo di un insolito inizio di maggio rende ancor più spettrale l’atmosfera che avvolge l’immobile fantasma, aggredito dal degrado, minacciato dalle scorie di eternit ed eroso dal tempo. E per fortuna che a tenere in ordine l’area dismessa ci pensano le associazioni (La Misericordia, la Vab e i Vigili del Fuoco in congedo), altrimenti chissà che ne sarebbe dell’ex Centrale del Latte, abbandonata dal 2005 e ancora in cerca di un futuro. 

 


L’ultimo barlume di speranza l’ha acceso l’assessore Stefano Foresi in occasione della Fiera di San Ciriaco: «Creeremo un museo della Croce Gialla all’ex Centrale del Latte», ha annunciato. Bella idea. Ma parliamo sempre di una iniziativa temporanea. Quello che manca - e di cui ha assolutamente bisogno il complesso di Torrette - è una progettualità complessiva. Da quasi vent’anni si discute della riqualificazione di uno stabilimento che il Comune ha provato inutilmente a vendere (nel 2010 era stato inserito nel piano delle alienazioni per 2 milioni di euro) e che poi pensava di trasformare in un centro commerciale, ipotesi subito bocciata dai residenti con tanto di raccolta firme.

Non è stato dato seguito nemmeno a un concorso di idee che la stessa amministrazione comunale aveva lanciato tempo fa, prendendo in considerazione le esigenze del quartiere (un centro civico, un asilo o una scuola materna, un parcheggio anche per la spiaggia, una piazza collegata con il parco del Gabbiano). Gli anni passano e la vecchia Centrale è ancora senza un domani. Si sono persi soldi e tempo anche per lavorare ad una permuta con la Provincia: il piano prevedeva la trasformazione dell’ex liceo scientifico Savoia in un quartier generale per gli uffici del Comune, mentre l’ex Centrale sarebbe stata trasformata in un campus per gli studenti dell’Itis Volterra e del Nautico. Ma per una diversa valutazione degli immobili, l’intesa è saltata. 


E mentre il valore dello stabilimento abbandonato (di nuovo messo in vendita) è sceso a 1,7 milioni, il Comune lavora ad una nuova idea: cederlo all’Erap perché vi costruisca case popolari, negozi di vicinato e attività di dimensioni medio-piccole. «Serve però una variante per introdurre l’uso abitativo insieme ai servizi commerciali - spiega il vice sindaco Pierpaolo Sediari -. Stiamo definendo la valutazione del compendio affidata all’architetto Vincenzo Stanghellini». Ma se così fosse, che fine faranno le associazioni oggi ospitate nell’ex Centrale? «Il nostro sogno è che qui si crei un polo di Protezione civile, dove le varie realtà del territorio possano convivere - interviene Augusto Schiavoni, presidente di Vab Marche -. Abbiamo un contratto d’affitto fino al 2024, teniamo in ordine la zona a nostre spese, ma non possiamo investire più di tanto senza sapere quale sarà il futuro di questo immobile». 

 

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Corriere Adriatico