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ANCONA - Il punto esatto dove la città incontra il porto è di fronte alle Muse. Una settimana fa Valeria Mancinelli era là, a lasciarsi trasportare dalla levità della Festa del Mare. «Siete una marea», esclamava soddisfatta. La sindaca era l’immagine di quell’entusiasmo di popolo da oltre 10mila persone. Sulla direttrice di via XXIX Settembre in molti inseguivano l’infinito che suggerisce l’Adriatico.
Una consuetudine per Vincenzo Garofalo, che rafforza gli argini di quel successo dorico. «Sono rimasto colpito dalla grande affluenza di persone». Non si affida ai numeri, ma è come se lo facesse: «In tantissimi hanno goduto di quest’iniziativa che ha unito la tradizionale processione in mare con le tante proposte organizzate dal Comune di Ancona». Ribadisce, da presidente dell’Autorità di sistema portuale, l’importanza d’essere anello di congiunzione. «Un connubio vincente - rilancia il binomio - quello di coinvolgere porto e città, che ha fatto emergere le potenzialità del centro storico come scenario naturale per eventi di grande richiamo».
La somma
Fa la sintesi per arrivare lontano, il presidente.
L’innovazione
Allarga di nuovo il suo orizzonte, già sconfinato. «La grande festa di domenica scorsa ha saputo coinvolgere tutti i protagonisti della vita economica e sociale che offrono, con la loro costante presenza, i servizi richiesti dai cittadini e dai visitatori con un risultato tale che alcuni degli esercenti stanno ipotizzando di riunirsi in associazione per essere loro stessi promotori di iniziative di attrazione». Nella costruzione del teorema della partecipazione attiva si trova sulla stessa lunghezza d’onda di Palazzo del Popolo. «Un coinvolgimento innovativo, che ha saputo valorizzare le realtà esistenti, che ha interessato i luoghi del centro e quelli del porto dove la festa è iniziata e finita con i tradizionali fuochi d’artificio». Il presidente torna al punto della Mancinelli: «Un cerchio simbolico del rapporto fra la città, il mare e il suo porto». Il punto esatto.
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Corriere Adriatico