Evade dai domiciliari per salvare dalle auto il cucciolo di Labrador scappato: preso e condannato

Evade dai domiciliari per salvare dalle auto il cucciolo di Labrador scappato: preso e condannato
ANCONA - Il cucciolo di Labrador scappa da casa, il padrone – relegato ai domiciliari – evade e lo riacciuffa prima che venga travolto dalle auto. Quando torna...

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ANCONA - Il cucciolo di Labrador scappa da casa, il padrone – relegato ai domiciliari – evade e lo riacciuffa prima che venga travolto dalle auto. Quando torna indietro, incappa in un controllo dei carabinieri e viene arrestato per evasione. Il salvataggio del cagnolino gli è costato sei mesi di reclusione

 

Questo il tenore della condanna, pena sospesa, inflitta ieri mattina dal giudice Francesca Grassi a un 46enne anconetano, arrestato dai carabinieri lo scorso 10 gennaio, a Paterno.
Non era neanche a un chilometro da casa quando era stato controllato e ammanettato dai militari della Tenenza di Falconara, mente era in compagnia del suo adorato cucciolo di appena cinque mesi, ritrovato incolume al termine di una brevissima caccia. In udienza si procedeva con il rito abbreviato, come chiesto dall’avvocato difensore Giuseppe Cutrona. In aula è stata sentita la madre dell’imputato, che ha raccontato i momenti frenetici di quel 10 gennaio, quando il cagnolino era improvvisamente fuggito da casa, scappando al controllo del padrone. 
Il labrador era finito in strada, con il rischio di essere investito dai veicoli in transito. Presa dalla paura, la mamma del 46enne era uscita per riprendere il cane, ma non c’era riuscita. Con il pericolo crescente, l’imputato aveva dunque deciso di tentare il tutto per tutto, ignorando la misura dei domiciliari e allontanandosi dall’abitazione per cercare di riacciuffare il cucciolo. Per farlo, aveva utilizzato l’auto. Una volta ripreso il cane, il 46enne era tornato verso casa. A poca distanza dal punto di arrivo, l’anconetano era stato fermato e controllato da una pattuglia dei carabinieri. 
L’uomo era finito in arresto per evasione. Il giudice aveva poi deciso di ricollocarlo immediatamente ai domiciliari. Si tratta di una misura che all’epoca era pendente per un procedimento in cui il 46enne deve rispondere di tentato furto ai danni di un ristorante di Montemarciano. 

 

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Corriere Adriatico