ANCONA - Un hotel per fronteggiare l’emergenza clochard. Il Comune ha avviato le procedure per affidare l’appalto annuale da 327.600 euro (più iva) con...
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La decisione è stata presa dal Comune per fronteggiare una situazione di disagio crescente, una richiesta pressante di aiuto che l’attuale struttura “Un tetto per tutti” in via Flaminia (aperta dal 2006) non è sufficiente per soddisfare tutte le necessità. «L’attuale situazione di crisi socio-economica aggravata da pandemia da Covid 19 ed il notevole espandersi negli ultimi tempi della mobilità interna, dell’immigrazione e del nomadismo - si legge nel documento allegato alla pubblicazione del bando - hanno determinato l’aumento di forme di marginalità riferite a persone non in grado di soddisfare autonomamente i bisogni primari che richiedono interventi rivolti ad assicurare una serie di prestazioni urgenti ed improcrastinabili». Nelle settimane scorse è stata effettuata una preliminare indagine esplorativa del mercato e agli uffici comunali sono arrivate due manifestazioni di interesse. Ora i titolari di questi hitel dovranno mettere nero su bianco le loro offerte che si distinguono sul lato tecnico ed economico. Il maggior peso lo avranno i requisiti tecnici costituiti da dieci singole categorie. Tra gli elementi di valutazione s va dalla presenza di operatore notturno alla reception al wifi illimitato gratuito, dalla frequenza nel cambio di lenzuola e asciugamani alla presenza kit di cortesia, dalla tipologia della colazione alla presenza in camera della tv.
Per quanto riguarda invece l’offerta economica, l’importo a base di gara (al ribasso) è di 18 euro a persona al giorno. La ricerca di un albergo da affiancare al “Tetto per tutti” si è resa necessaria in quanto la struttura di via Flaminia «richiede interventi che rendono necessario individuare temporaneamente soluzioni organizzative alternative» anche perché «è stato necessario assicurare il funzionamento» del Tetto per tutti «al fine di garantire il rispetto delle misure di prevenzione del contagio da Covid 19, consentendo agli ospiti di permanere nella struttura h 24». Tanto che da aprile a giugno il Comune ha già ospitato diverse persone in un albergo cittadino con una spesa complessiva di oltre 37mila euro.
La maggior pressione di persone e famiglie messe allo stremo dall’emergenza Covid è emersa anche in occasione del recente bando per assegnare i voucher spesa. Dal 3 aprile i call center attivati dal Comune per accogliere le richieste erano stati sommersi di telefonate. Oltre 8mila contati in pochi giorni, esaminate 3.197 domande e accolte 2.022 con un budget a disposizione di oltre mezzo milione. Un’ulteriore finestra di 48 ore per l’assegnazione dei buoni spesa era stata aperta a metà giugno e anche in quell’occasione gli uffici dedicati a questa pratica erano stati subissati di telefonate e mail con 850 richieste di 655 poi effettivamente esaminate. Il contributo assegnato dal Comune variava da 100 euro fino ad un massimo di 400 euro in base alla composizione del nucleo familiare. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico