ANCONA - «Ti faremo a pezzi e li spediremo in Libano». Botte, minacce, divieti assurdi, come quello di iscriversi a un corso di italiano. Per anni una libanese...
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Le controllavano le chiamate sul cellulare, le hanno impedito di impadronirsi della lingua italiana, e, quando il marito ha saputo che lei voleva denunciarlo, ha preso i figli e li ha portati dal padre, impedendole di vederli. L'uomo si è poi inventato che la moglie avrebbe voluto fuggire in Libano con i ragazzi, e per questo è stato denunciato anche per calunnia. La procura ritiene di aver raccolto sufficienti elementi di prova, oltre alle dichiarazioni della vittima, per andare a un processo. Nel frattempo, ad indagini appena avviate, la donna e i figli sono stati messi in sicurezza in luoghi sconosciuti ai due uomini, grazie ad un intervento congiunto attuato con la Rete antiviolenza e la procura del Tribunale dei minori. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico