ANCONA - Secondo i documenti falsi prodotti ad Ancona, dovevano avere solo 9 anni, i due giovani accompagnati da un uomo di origine angolana durante lo sbarco ad Ancona il 27...
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La donna venne respinta mentre i giovani sono tuttora ospitati in una struttura di accoglienza ad Ancona. L’uomo aveva riferito di essersi recato in aereo da Parigi ad Atene e poi di aver preso con sé i bambini e la donna per fare un favore ad un amico. Che il porto sia il luogo di traffici illegali lo dimostra anche un altro processo, sempre davanti al gup Zagoreo, che si è concluso con un patteggiamento (due anni, cinque mesi e 24 giorni di carcere, con pena sospesa) per il carico da 12 kg di marijuana trasportato in una Smart Fourfour guidata da un 20enne albanese sbarcato ad Ancona il 9 marzo scorso da un traghetto Minoan proveniente da Patrasso. Finanzieri e doganieri scoprirono la droga - che aveva solo 1,1 kg di principio attivo - nascosta dentro i longheroni della city car. Ciò però non era servito a eludere il fiuto dei cani antidroga: la vettura era stata smontata pezzo per pezzo e si era scoperta la marijuana. Dopo la convalida dell’arresto, il giovane, difeso dall’avv. Giuseppe Cutrona, era rimasto in cella fino al 10 maggio scorso. Il 20enne, che lavora regolarmente in patria e ha parenti in Italia, aveva ammesso le proprie responsabilità e chiesto scusa per ciò che aveva fatto. Ora è libero e potrà tornare in patria con la vettura dissequestrata. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico