Troppi falli tra i baby calciatori, l’allenatore sospende la partita: «Ho dato una lezione ai miei ragazzi»

Derby acceso tra Ponterosso e Portuali Dorica, mister Paolini manda la squadra nello spogliatoio. Vittoria assegnata ai padroni di casa

Troppi falli tra i baby calciatori, l’allenatore sospende la partita: «Ho dato una lezione ai miei ragazzi» (Nella foto mister Gianfranco Paolini)
ANCONA - In campo a 10-11 anni, categoria esordienti. Giovanissimi, ma già col fuoco dell’agonismo sulle gambe. Magari troppo, come accaduto sabato intorno alle 19...

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ANCONA - In campo a 10-11 anni, categoria esordienti. Giovanissimi, ma già col fuoco dell’agonismo sulle gambe. Magari troppo, come accaduto sabato intorno alle 19 durante il derby tra Ponterosso e Portuali Dorica disputato sul campo del Ponterosso, dove il mister della squadra ospite, Gianfranco Paolini, è stato costretto ad interrompere il match regalando la vittoria al team di casa. «I miei stavano diventando troppo fallosi - racconta - sono andato nella panchina avversaria ad avvisare che avrei ritirato la squadra dal campo». E così è stato. Tutti negli spogliatoi prima della fine del tempo regolamentare.

 


La decisione


Qualche screzio in campo durante la partita. Magari qualche parola di troppo. Ma nulla di così grave che potesse accendere una baby rissa in campo. Infatti le due squadre non sono mai venute alle mani. Ma il rischio c’era, soprattutto quando alcuni giocatori della Portuali hanno cominciato ad entrare pesante sulle gambe degli avversari. Una-due-tre volte. Non sono bastati i cambi effettuati dal mister Paolini a tenere fuori dal campo gli elementi più focosi. «Evitiamo di mettere in croce questi ragazzini - raccomanda coach Paolini - sono giovani e non è stata commessa nessuna scorrettezza grave. Ma ho voluto dargli una lezione: l’insegnamento che lo sport è prima di tutto divertirsi». In effetti la decisione di interrompere la partita è la prima volta che l’allenatore si è trovato a dover prendere. «Dovevamo giocare il quarto tempo - spiega -, ma non è obbligatorio. Quindi ho preferito chiuderla lì. Perdere il match, ma dare un segnale educativo ai miei ragazzi». 


Negli spogliatoi 


Una volta negli spogliatoi l’allenatore ha voluto spiegare ai giovani calciatori il perché del ritiro dal campo: «Ho fatto notare ai ragazzi che il modo in cui stavano interpretando la partita non mi piaceva - racconta Paolini - perciò ho preferito fermare tutto». Certi atteggiamenti poco consoni alla cultura sportiva vanno spenti sul nascere. «Ma non dimentichiamoci che questi ragazzi, fino a qualche mese fa, giocavano nei pulcini - ribadisce Paolini - stiamo parlando di piccoli atleti in un età delicata. Comunque il senso del mio gesto, per altro punitivo nei confronti della mia squadra, è stato proprio quello di voler far pesare l’importanza del gioco pulito, soprattutto a quell’età». Un gesto senza dubbio encomiabile. Ancor più in una categoria dove si gioca con l’autoarbitraggio, il che vuol dire che sono i dirigenti delle squadre in campo a svolgere il ruolo di controllo. Tutto è finito nel migliore dei modi. Bene ha fatto mister Paolini, ma si spera che non si debba ricorrere di nuovo a misure del genere.
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Corriere Adriatico