Denaro all’estero, pioggia di multe: oltre trecento sanzioni firmate dalla Guardia di Finanza

Denaro all’estero, pioggia di multe: oltre trecento sanzioni firmate dalla Guardia di Finanza
ANCONA  - Una maxi operazione antiriciclaggio condotta nei money transfer della città per analizzare la liceità dei flussi di denaro inviati all’estero....

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ANCONA  - Una maxi operazione antiriciclaggio condotta nei money transfer della città per analizzare la liceità dei flussi di denaro inviati all’estero. È quanto portato avanti a partire dal mese scorso dai militari della Guardia di Finanza nei negozi, gestiti soprattutto da cittadini stranieri, che consentono l’invio di soldi e bonifici in paesi di mezzo mondo.


I controlli hanno portato all’emissione di centinaia di multe, scattate sulla base di presunte irregolarità legate ai molteplici passaggi di denaro. È stato soprattutto colpito un money transfer collocato agli Archi e gestito da un cittadino bengalese. Ma le sanzioni sono arrivate anche a tutti coloro che hanno ordinato le operazioni di trasferimento. Nell’eseguire i passaggi di denaro sono stati oltrepassati i limiti della normativa antiriciclaggio per cui è consentito per ogni utente l’invio di massimo mille euro in contanti a settimana. Le sanzioni sono state notificate nei giorni scorsi ai diretti interessati – gestore e clienti – e vanno da un minimo di 50 euro a un massimo di 12mila euro, in base al tenore delle irregolarità ravvisate dagli investigatori. 

In pratica, le Fiamme gialle hanno contestato agli utenti di aver trasferito soldi all’estero superando il massimale dei mille euro in sette giorni e al titolare del negozio di aver concesso le operazioni fuorilegge. Stando a quanto finora emerso dall’operazione, le multe staccate sarebbero state più di trecento, tutte notificate a cittadini immigrati, la categoria che più si rivolge ai money transfer per devolvere denaro ai loro paesi d’origine. Fino a qualche anno fa, la normativa in materia prevedeva valori più alti per garantire le operazioni, poi l’asticella è stata abbassata al fine di evitare spostamenti di soldi derivati da eventuali attività illecite e dal mondo della criminalità. Le operazioni della Guardia di Finanza, scattate a metà dicembre 2019, hanno consentito di analizzare numerosi documenti, ricevute e attestazioni, garantendo ai militari di scandagliare ogni posizione e tutti i trasferimenti di soldi avvenuti in un arco di tempo molto esteso. Gli approfondimenti, dunque, sono andati a ritroso. Alcuni bengalesi (almeno una ventina fino ad ora) che hanno ricevuto sanzioni salate hanno già espresso l’intenzione di impugnare i verbali firmati dalle Fiamme gialle, affidandosi all’avvocato Marco Tacconi. 


Stando alla difesa, i cittadini stranieri si sarebbero rivolti all’agenzia degli Archi con l’inconsapevolezza della normativa e del limite dei mille euro. Peraltro, i soldi inviati non sarebbero in alcun modo legati a proventi illeciti. Molti clienti del money transfer oggetto di verifica sono cittadini con regolare permesso di soggiorno e contratti a tempo indeterminato. I soldi sarebbero stati inviati con il solo scopo di aiutare familiari e amici rimasti in Bangladesh, alcuni dei quali necessitano di cure mediche. Inoltre, il gestore dell’agenzia non avrebbe avvisato i clienti dell’illiceità delle operazioni svolte. Le impugnazioni delle sanzioni sono in corso e verranno discusse davanti al giudice.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico