ANCONA - È morto nella rianimazione dell'ospedale di Ancona Fabio Giacconi, il sottufficiale dell'Aeronautica ferito a colpi di pistola il 7 novembre scorso da Antonio...
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Per il delitto sono in carcere sia Tagliata sia la sedicenne.
Giacconi, 49 anni, pilota con missioni in Afghanistan e in Iraq alle spalle, era ricoverato in condizioni disperate nell'ospedale regionale di Torrette.
Giacconi è morto alle 11,17 per un arresto cardiaco, appena dopo gli accertamenti effettuati da Valsecchi, un approfondimento medico legale sulla traiettoria dei quattro colpi di Beretta calibro 9x21 che Tagliata aveva esploso contro il militare, uno dei quali l'aveva raggiunto alla nuca, mentre cercava scampo nel terrazzo di casa. Lo stesso Valsecchi è già stato incaricato dal pm Andrea Laurino di effettuare l'autopsia venerdi mattina alle 9,30.
Sta arrivando da Milano il padre di Giacconi per il nulla osta: preleveranno soltanto cornee e tessuti, non gli organi perché non è stata una morte encefalica.
Era invece morta sul colpo Roberta Pierini, la moglie di Giacconi, ferita ad un fianco e a un braccio. Finita poi con un colpo alla testa, come in una vera e propria "esecuzione", quando era già a terra.
Antonio Tagliata ha confessato subito. I carabinieri lo avevano fermato insieme alla ragazza alla stazione di Falconara qualche ora dopo il delitto nella abitazione di via Crivelli. I due giovani erano arrivati insieme nell'appartamento: lei gli aveva aperto la porta di casa e aveva assistito alla sparatoria, scappando poi con lui. Tagliata ha ammesso fin da subito di aver colpito i genitori della fidanzata, aggiungendo però che era stata lei a dirgli "spara, spara".
La sedicenne nega questa circostanza, e sostiene (in questo caso le due versioni coincidono) che entrambi volevano solo "un chiarimento" con i genitori, contrari alla loro storia d'amore.
Ora la posizione dei fidanzati si aggrava: entrambi diventano indagati per duplice omicidio aggravato, Tagliata anche per porto abusivo di arma da sparo. Il 18enne è rinchiuso nel carcere di Camerino, la ragazza nell'Istituto di pena minorile di Nisida, a Napoli.
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Corriere Adriatico