Ancona, alle Grazie la solita vergogna, il comitato sbotta: «Il Comune non fa niente»

Ancona, alle Grazie la solita vergogna, il comitato sbotta: «Il Comune non fa niente»
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ANCONA - Scalinate, strade e marciapiedi dissestati, parchi vandalizzati e lasciati al buio, capannoni e case abbandonate, pieni di immondizia e animali, scritte ovunque. In un mese e mezzo alle Grazie nulla è cambiato. E dire che invece qualcosa poteva essere fatto.

 

A fine novembre il Comitato di via Torresi ed Ankon nostra avevano contattato altre associazioni e gli operatori commerciali di Largo Staffette Partigiane per ritinteggiare a proprie spese le mura della piazzetta ricoperte di insulti a carattere etnico e sessuale. Ovviamente, per fare questo, era necessaria l’autorizzazione del Comune, che però non è mai arrivata. «Una volta accordatici, abbiamo subito inoltrato regolare richiesta all’Ufficio Patrimonio – fa sapere Daniele Ballanti, portavoce del Comitato e presidente di Ankon nostra -. Fino ad ora, tuttavia, nessuna risposta». E non è la prima volta che l’amministrazione si dimostra sorda alle richieste e alle segnalazioni di chi nel quartiere vive e lavora. 

La protesta

«A metà ottobre - continua Ballanti - avevamo segnalato a uffici tecnici, sindaco, assessori e comandante della polizia municipale, lo stato pietoso in cui versa Largo Staffette Partigiane». Dove l’area bimbi ha solo la metà dei giochi, perché il Comune non ha sostituito quelli vandalizzati, il campetto da basket è senza canestri, le panchine sono rotte, le mura sono state deturpate con disegni e scritte oscene, e ci sono zone buie, senza né lampioni né telecamere di sicurezza, in cui è sorta anche una discarica abusiva, nel mezzo della quale campeggia da tempo uno scooter abbandonato. 

Il disinteresse

«Ma tutto è rimasto lettera morta, nonostante una seconda segnalazione a novembre», puntualizza Ballanti, che lamenta un totale disinteresse da parte dell’amministrazione comunale per questa parte di Ancona. «Disponibilità di alcuni assessori sì (vedi il sopralluogo effettuato qualche tempo fa da Foresi) ma interventi sul degrado zero». Degrado che non si limita a Largo Staffette Partigiane. Gli abitanti del quartiere fanno notare come la vasta area abbandonata sotto la piazza, che comprende abitazioni, capannoni e spazi esterni, dopo essere stata eletta a proprio rifugio da sbandati e disperati, in seguito sgomberati dalle forze dell’ordine, è diventata una giungla piena di immondizia e di animali. 

I rischi

«Trattandosi di un’area privata devono essere i proprietari a intervenire – osserva Ballanti -, ma il Comune potrebbe sollecitare la messa in sicurezza, visto che ci sono gravi pericoli per la salute pubblica». Pericoli che derivano anche dalle pessime condizioni di strade, scalinate e marciapiedi. «Poco più di un mese fa – ricorda Ballanti - una collaboratrice scolastica della scuola materna Sabin, attraversando via Torresi, ha messo il piede in una buca, invisibile poiché ricoperta dal fogliame, finendo per cadere rovinosamente sulla strada, fratturandosi un braccio». E che dire del giardino di via Camerano, dove l’alta siepe e la mancanza di videocamere e illuminazione favoriscono l’appartarsi di gente poco raccomandabile. «Gli unici ad averci dato udienza, poco prima di Natale, sono stati questore e prefetto – riferisce Ballanti – che hanno riconosciuto la necessità di istallare nuove luci e telecamere».

 

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Corriere Adriatico