Ancona, cure in America per salvare l'attore-medico Lollo: il web si mobilita

Ancona, cure in America per salvare l'attore-medico Lollo: il web si mobilita
ANCONA Lollo è un medico ma anche un attore, un ragazzo semplice con un lavoro che lo appassionava, potendo aiutare gli altri, e quando smontava dalle guardie mediche...

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ANCONA Lollo è un medico ma anche un attore, un ragazzo semplice con un lavoro che lo appassionava, potendo aiutare gli altri, e quando smontava dalle guardie mediche andava a lezione di teatro e di canto, amava i giochi di ruolo, leggeva e andava al cinema con la fidanzata e con gli amici. Tutto questo fino a 8 mesi fa, quando a Lorenzo Farinelli, anconetano di 34 anni, è stato diagnosticato un Linfoma non-Hodgkin a grandi cellule di tipo B, una forma tumorale che, dopo mesi di terapia, si è rivelato purtroppo resistente alla chemio. «Una malattia che mi ha stravolto la vita, ha preso tutto quello che avevo e l’ha spazzato via, ho lottato ma purtroppo i risultati non sono stati buoni», racconta Lorenzo in un video diffuso sul web da familiari e amici, che hanno avviato una raccolta di fondi per consentire al giovane medico di sottoporsi a una cura sperimentale molto costosa.

  
I protocolli terapeutici standard non bastano a salvargli la vita e la sua unica salvezza potrebbe essere un protocollo sperimentale chiamato “Car-T”, ormai molto diffuso negli Stati Uniti e appena approdato in Europa. In caso di riuscita, la terapia permetterebbe ai linfociti T del paziente di identificare ed eliminare le cellule tumorali altrimenti indistinguibili all’organismo.


Lorenzo è in coda per essere preso in cura da un centro specializzato di Milano, ma se neanche in quella clinica all’avanguardia fossero in grado di curare quel tumore, l’unica speranza sarebbero gli Stati Uniti. «Adesso è una corsa contro il tempo», scrivono la mamma e il papà, la compagna Martina, i familiari e gli amici che si sono uniti per un’iniziativa chiamata “salviamoLo” «al fine di promuovere una raccolta fondi mirata a sovvenzionare le sue cure negli Stati Uniti, dove Lorenzo verrebbe ammesso e trattato sin da subito - si legge nell’appello, che si sta diffondendo sui social in modo virale -. Lorenzo vuole continuare a combattere, ma ora non può più farlo da solo. Ora ha bisogno di noi e di tutti voi. Aiutateci a dargli una chance». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico