Troppo giovane per essere la ladra assolta: decisiva la differenza d'età

Troppo giovane per essere la ladra assolta: decisiva la differenza d'età
MONTERADO - Non è bastato il riconoscimento fotografico per far condannare una donna di origine croata accusata di aver derubato una 89enne in casa nel 2012. Il pomeriggio...

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MONTERADO - Non è bastato il riconoscimento fotografico per far condannare una donna di origine croata accusata di aver derubato una 89enne in casa nel 2012. Il pomeriggio del 10 ottobre di cinque anni fa, l’anziana era stata beffata da una donna incinta che si era introdotta nella sua abitazione, in via Piagiolino a Monterado, con la scusa di chiedere dell’acqua e una mela. E mentre la ladra la distraeva, tenendola in cucina, altri complici (forse tre persone) giravano per l’abitazione e la ripulivano di oggetti d’oro per un valore di 1.400 euro. Ieri però il giudice monocratico Tiziana Fancello ha assolto l’imputata - D.S., 24 anni - dal reato di furto aggravato per non aver commesso il fatto. Probabilmente le prove a carico della giovane croata non erano sufficienti per ritenerla responsabile del blitz.


Quando l’anziana descrisse la malvivente ai carabinieri, parlò di una donna sui 40 anni, di carnagione olivastra, probabilmente di origine rom, con l’accento straniero. Poi i militari le sottoposero un book fotografico per l’individuazione e l’anziana riconobbe ‘senza ombra di dubbio’ la ladra tra le persone ritratte nelle foto. Quella donna, poi finita a giudizio come presunta autrice del furto, aveva però la metà degli anni della persona il cui identikit era stato ricostruito dalla 89enne.


Una discrepanza forse decisiva per l’assoluzione finale. Il Vpo Valentina Pupo aveva chiesto una condanna a tre anni di carcere solo sulla base degli elementi acquisiti: la parte offesa, infatti, non ha potuto testimoniare in aula in quanto deceduta lo scorso anno nelle more del processo. L’autrice del blitz furtivo si era presentata a casa sua con il pancione e lei non se l’era sentita di chiuderle la porta in faccia. L’anziana dichiarò che la vide arrivare a bordo di una Fiat Punto bianca insieme ad altre tre persone. Solo più tardi si rese conto che il ruolo della ragazza era quello di fare in modo che restasse in cucina, di tenerla occupata mentre i complici asportavano i preziosi dall’abitazione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico