Ancona, profondo rosso Conerobus, accuse anche alla Regione: «Basta chiacchiere, servono finanziamenti»

Ancona, profondo rosso Conerobus, accuse anche alla Regione: «Basta chiacchiere, servono finanziamenti»
ANCONA - «Basta proclami è ora di proposte concrete e di agire prima che sia troppo tardi». Non è più tempo di passare a rassegna tutte le...

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ANCONA - «Basta proclami è ora di proposte concrete e di agire prima che sia troppo tardi». Non è più tempo di passare a rassegna tutte le criticità che stritolano Conerobus. La Filt Cgil va al nocciolo della questione rilanciando una serie di azioni che, a detta loro, possono portare la municipalizzata fuori dal tunnel.

Le risorse 

Prima cosa, le risorse economiche: «La Regione deve far rivedere gli stanziamenti destinati al Tpl Marche nel fondo trasporti nazionale - incalza Luca Polenta, segretario generale Filt Cgil Marche -. Per far capire la situazione le Marche viaggiano da 1,10 euro al km a 2,58 euro al km. La Liguria a 6 euro al km». E ancora: «Incentivi per utilizzo mezzo pubblico come tariffe agevolate o gratuite in particolar modo per studenti e pensionati e pendolari - continua Polenta -. Nelle regioni vicine sta funzionando alla grande». Inoltre per migliorare il servizio all’utente la Filt Cgil sottolinea l’importanza di creare «corsie preferenziali in modo da far diminuire i tempi di percorrenza dei bus». Ma soprattutto «un progetto di efficientamento integrato che renda il mezzo pubblico più appetibile di quello privato in termini di velocità e di costi per l’utente sfruttando al meglio i parcheggi». Inoltre il «reimpiego dei km non effettuati per ulteriori servizi di collegamento per i cittadini, con maggior capillarità e frequenza»

L’azienda 

Sul piano delle politiche interne il messaggio è chiaro: riportare in azienda alcune delle funzioni più impostanti. Ad esempio: «Rilanciare le officine con reinternalizzazione delle lavorazioni e magari portare le manutenzioni delle altre aziende associate Atma all’interno di Conerobus - spiega Polenta -, aumentando le entrate e adeguando organico e attrezzature». Altrimenti un’altra proposta sarebbe: «Valutare se opportuno riaprire il noleggio che porterebbe liquidità nelle casse di Conerobus».

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Corriere Adriatico