Come corre il Paolinelli: 10mila dosi a settimana. Ma continua la ricerca di un altro hub

Come corre il Paolinelli: 10mila dosi a settimana. Ma continua la ricerca di un altro hub
ANCONA  - Piccolo, scomodo, sconquassato da una bufera giudiziaria, eppure così efficiente. Il bistrattato hub del Paolinelli ha ripreso a sfornare numeri record: una...

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ANCONA  - Piccolo, scomodo, sconquassato da una bufera giudiziaria, eppure così efficiente. Il bistrattato hub del Paolinelli ha ripreso a sfornare numeri record: una reazione indiretta allo scandalo che ha visto protagonista l’infermiere infedele Emanuele Luchetti, in carcere con l’accusa di aver somministrato decine di vaccini finti qui, nella pancia della tensostruttura di via Schiavoni. 

 


Diecimila vaccini in una settimana: è la quota da primato raggiunta dal Paolinelli, che viaggia al ritmo di 1300-1400 iniezioni quotidiane, anche in giornate come quella di ieri, tranquilla solo all’apparenza. Poche code all’esterno, «ma questo non significa che non si sia lavorato, anzi - ribatte il dottor Roberto Cameriere, uno dei medici di riferimento dell’hub della Baraccola -. Se non ci sono file è perché il personale della struttura è stato potenziato». Ieri mattina, in effetti, erano 8 le postazioni attive. Da quando è esploso il caso giudiziario, al Paolinelli prevale una linea più rigorosa.

Stop ai favoritismi, niente più file separate tra prenotati e non. E, di conseguenza, niente più caos all’esterno, dove la settimana scorsa erano volati spintoni, insulti e minacce tra le persone in attesa di entrare. «Si vaccinano solo i pazienti prenotati per la giornata odierna», recitano i cartelli all’ingresso della struttura. Poi è chiaro: in una giornata come quella di ieri, relativamente tranquilla, anche coloro che non avevano fissato l’appuntamento con il vaccino o volevano anticiparlo, alla spicciolata, sono stati accolti, fermo restando che per le prime dosi, per le forze dell’ordine e per il personale sanitario non c’è bisogno di prenotarsi. Prime dosi che registrano un progressivo incremento «anche se - precisa il dottor Cameriere - è difficile smuovere lo zoccolo duro dei no-vax». 


La macchina del Paolinelli viaggia a pieno regime, anche se l’Asur e la Protezione civile stanno cercando un nuovo hub che sia più funzionale e accogliente. Ma la ricerca non è affatto semplice: è dura individuare una struttura in grado di soddisfare tutti i requisiti in termini di ampiezza, sicurezza, centralità e parcheggi. Non ha dato esito incoraggiante il primo sopralluogo svolto nei locali di un’azienda dismessa in via della Montagnola, proprio sotto l’ospedale Inrca. A lasciare perplessi i tecnici è stata proprio la carenza di posteggi. Nelle prossime ore si terrà un secondo sopralluogo in un altro capannone privato che sarebbe stato individuato nella zona industriale, tra il territorio di Ancona ed Osimo. Ma mentre i vertici della sanità sfogliano la margherita, i medici e gli infermieri del Paolinelli continuano a far fronte a un’affluenza record, in attesa della giornata di vaccinazione aperta ai bambini dai 5 agli 11 anni, in programma domenica nell’hub di via Schiavoni. 
 

 

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Corriere Adriatico