Barche troppo vicine a riva nelle spiagge del Conero: diportisti braccati, fioccano le multe

Barche troppo vicine a riva nelle spiagge del Conero: diportisti braccati, fioccano le multe
ANCONA - L’ultimo fine settimana, causa mare mosso, non hanno potuto raggiungere le spiagge del Conero ma la loro presenza, nel corso dell’estate, è stata molto...

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ANCONA - L’ultimo fine settimana, causa mare mosso, non hanno potuto raggiungere le spiagge del Conero ma la loro presenza, nel corso dell’estate, è stata molto impattante ed ha causato diverse polemiche. Sono centinaia le imbarcazioni che, soprattutto il sabato e la domenica, stazionano tra il Trave, Mezzavalle e Portonovo.

 

Troppo vicine alla riva, senza rispettare la distanza di 300 metri, in caso di costa sabbiosa, e di 100 per i tratti rocciosi, come è indicato nella ordinanza della Capitaneria di Porto n. 21 del 2019, l’ultima emessa per ordinare la situazione. 

Le irregolarità

E diverse imbarcazioni, come riportato da diverse segnalazioni pervenute al Corriere Adriatico, occupano tratti di mare senza rispettare i limiti di velocità e distanze ,ed incuranti di chi sta facendo il bagno entro la linea dei 300 metri. Sull’argomento interviene, con un post sui social, l’assessore Paolo Manarini che ricorda come «il rispetto delle regole esistenti, 300 metri dalla riva, deve essere fatto rispettare e per questo occorre un maggior controllo da parte delle forze di polizia. Quindi iniziamo a richiedere questo controllo quando si vedono barche che trasgrediscono le ordinanze vigenti». Manarini poi pone l’accento su un vero e proprio problema culturale e di senso civico. «Penso che chi va per mare da tempo- dice- non trasgredisca le regole, mentre probabilmente i novizi non sono stati sufficientemente formati, per cui è necessario diffondere la cultura del rispetto dell’ambiente». Nel corso dell’estate il problema della troppa vicinanza delle imbarcazioni alla riva è stato sollevato diverse volte anche dal Comitato Mezzavalle Libera con foto che certificano la violazione delle regole. Ma come interviene la Capitaneria di Porto per sanzionare chi queste regole le transige e come stanno andando i controlli nell’ultimo periodo?
«Negli ultimi giorni la situazione è migliorata – afferma il comandante, l’Ammiraglio Donato De Carolis – soprattutto grazie al fatto che le boe di segnalazione sono state intensificate come numero e posizionate a 50 metri l’una dall’altra. È un segnale importante perché danno la percezione a chi frequenta questo tratto di mare del rispetto delle regole. Per quanto riguarda il nostro intervento – prosegue- arriviamo anche al controllo di 3-4 imbarcazioni al giorno, soprattutto per chi entra nello spazio interdetto dei 300 metri». Ed è tolleranza zero. Le sanzioni viaggiano alla media di 4 ogni weekend. Continua De Carolis: «Poi controlliamo anche chi addirittura scende a terra dal mare per stazionare nelle zone interdette a causa dell’incombere di frane e smottamenti». Perché sono in diversi a non rispettare le regole? «Un po’ per scarsa conoscenza dei divieti, e già stiamo pensando ad un tavolo di confronto con l’Amministrazione comunale prendendo anche in considerazione l’ipotesi dei gavitelli, utilizzati per l’ormeggio delle imbarcazioni per avere più ordine, ma anche perché le varie ordinanze in vigore non sono adeguatamente pubblicizzate». 

L’allerta 

«E poi questa è un’estate particolare, da liberi tutti - – conclude l’Ammiraglio De Carolis - dopo le paure della pandemia e delle restrizioni sanitarie. Ma la Capitaneria è sempre presente sul posto, incrociando con i propri mezzi 3 ore al mattino e 3 al pomeriggio, pronti intervenire ed eventualmente sanzionare chi cerca di trasformare il mare in qualcosa di proprio. Dimenticando, invece, che è di tutti». 

 

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Corriere Adriatico