Musica, alcol e droga a notte fonda, blitz della polizia a casa degli universitari: il party si chiude con tre denunce

La polizia ha interrotto il party tra studenti universitari
ANCONA - Musica, karaoke e schiamazzi hanno tenuto svegli gli inquilini del palazzo fino a notte fonda. A un certo punto qualcuno, esausto perché non riusciva a chiudere...

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ANCONA - Musica, karaoke e schiamazzi hanno tenuto svegli gli inquilini del palazzo fino a notte fonda. A un certo punto qualcuno, esausto perché non riusciva a chiudere occhio, ha chiamato il numero unico d’emergenza 112. Ci ha pensato la polizia a far calare il sipario sul party organizzato l’altra sera in un appartamento di via Palestro da una decina di universitari stranieri, ad Ancona per progetti di studio internazionali. 

 


In casa c’era di tutto: bottiglie di vino, birra, caraffe di sangria, giovani che cantavano e ballavano. E immancabilmente, la droga. Una piccola quantità di hashish è stata trovata addosso ad uno dei tre studenti spagnoli che hanno terminato la serata in questura e sono stati denunciati. Quando gli agenti della Squadra Volante della questura dorica hanno suonato al campanello, infatti, tutti i partecipanti alla festa sono rimasti a bocca aperta: non si aspettavano quell’incursione. I tre studenti iberici, che erano anche i più esagitati per via dei drink tracannati, hanno reagito in malo modo. Hanno tentato di impedire ai poliziotti di entrare nell’appartamento in affitto in cui avevano organizzato il party da sballo insieme agli altri universitari. Si sono messi a urlare, hanno cercato di sbarrare la porta, ma il tentativo è andato a vuoto e alla fine si sono dovuti arrendere. 


I poliziotti hanno ordinato lo stop alla musica, visto che ormai era notte fonda. Hanno fatto sgomberare l’appartamento e poi hanno accompagnato i tre ventenni spagnoli in questura per l’identificazione. Sono stati denunciati per gli schiamazzi notturni e per resistenza a pubblico ufficiale. Nelle tasche dei jeans di uno di loro è stata trovata una dose di hashish che è stata sequestrata, ma vista la modica quantità, compatibile con l’uso personale, lo studente universitario non è incappato in ulteriori guai. 

 

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Corriere Adriatico