Il ladro arrestato inguaia l'autolavaggio: blitz della polizia, scoperti due lavoratori in nero. Scatta la chiusura

Controlli della polizia
ANCONA - A far partire gli accertamenti della polizia sono state le dichiarazioni rese in aula da un 23enne egiziano arrestato lo scorso 7 gennaio dopo una serie di furti in...

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ANCONA - A far partire gli accertamenti della polizia sono state le dichiarazioni rese in aula da un 23enne egiziano arrestato lo scorso 7 gennaio dopo una serie di furti in appartamento, alcuni rimasti solo tentati, commessi a Torrette: «Se ho un’occupazione lavorativa? Sì, sto in quell’autolavaggio sulla Flaminia» aveva detto il ladruncolo, al termine dell’udienza finito in carcere. Un’affermazione che aveva insospettito gli investigatori, spingendoli a verificare l’attività gestita da una 43enne romena. 

 

 
Nei giorni scorsi l’autolavaggio è stato fatto chiudere dopo i controlli eseguiti in tandem dalla Divisione amministrativa della questura e dai funzionari dell’Ispettorato del lavoro. La motivazione dello stop? La presenza di due lavoratori in nero, addetti al lavaggio dei veicoli. Al momento dell’accesso degli agenti, sono stati trovati due egiziani, entrambi di 30 anni, mentre con panni e spazzole provvedevano a tirare a lucido le auto. Grazie alla collaborazione con l’Ispettorato del Lavoro di Ancona, la specialità della questura ha richiesto agli uffici di via Ruggeri un approfondimento sulla posizione lavorativa dei due cittadini egiziani in questione. È emerso, questa è la contestazione, come i due non fossero mai stati assunti e che, dunque, lavorassero in nero, privi di qualsiasi tipo di contratto e retribuzione in linea con le normative. 
A seguito degli accertamenti, l’Ispettorato ha emanato il provvedimento di sospensione dell’attività dell’autolavaggio. La titolare, in passato, era già stata segnalata per varie violazioni, tra cui quelle ambientali, sulla sicurezza sul lavoro e in merito alla normativa anti Covid. L’esercizio rimarrà chiuso fino a quando la titolare, ai fini della revoca, non provvederà a regolarizzare i lavoratori in questione, assumendoli con regolare contratto. Dovrà anche pagare una sanzione amministrativa di 2.500 euro. Verranno applicate le ulteriori sanzioni amministrative per il lavoro in nero. Attualmente, il ladruncolo che, non volendo, ha messo nei guai l’autolavaggio si trova in carcere. 


Era stato arrestato due volte nel giro di dieci giorni. E sempre per lo stesso motivo: furti e tentati furti in abitazione. La prima volta, il 28 dicembre, era stato arrestato dai carabinieri a Collemarino dopo un colpo che gli era valso un bottino da 60mila euro. Poi, il 7 gennaio, le manette erano scattate nel primo pomeriggio a Torrette grazie all’intervento delle Volanti della questura. Era riuscito solo a rubare un orologio di scarso valore. 

 

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Corriere Adriatico