Slalom tra clochard in centro, dormono anche nella galleria commerciale: ma chi se ne occupa?

Un clochard nella Galleria Dorica
ANCONA - Dormono sotto l’atrio della Galleria Dorica. Chiedono l’elemosina distesi a terra, davanti alle vetrine dei negozi, lungo le vie dello shopping. Da settimane...

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ANCONA - Dormono sotto l’atrio della Galleria Dorica. Chiedono l’elemosina distesi a terra, davanti alle vetrine dei negozi, lungo le vie dello shopping. Da settimane il centro è tornato a riempirsi di persone che vivono di elemosina. Lo struscio in corso Garibaldi è diventato uno slalom tra i clochard. Un’emergenza senza fine, quella degli homeless. 

 

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Sul piano sociale, innanzitutto: la crisi, acuita dal Covid, ha provocato una sacca di povertà sempre più allarmante. Un tema che coinvolge direttamente i Servizi sociali e le associazioni di volontariato che si prendono cura degli “invisibili”, che poi tali non sono perché basta fare un giro nel centro storico per rendersi conto di quanto il problema sia concreto e tangibile. 


Ma in seconda battuta c’è un altro aspetto connesso all’accattonaggio, che riguarda il tema del decoro urbano, alla luce del nuovo regolamento di Polizia urbana, aggiornato e approvato a dicembre dal Consiglio comunale (il precedente risaliva agli anni Trenta del secolo scorso) e pubblicato pochi giorni fa sull’albo pretorio. Si regolamenta il comportamento di artisti di strada e mestieranti girovaghi, di attività svolte sulla pubblica via, come esporre merce, riparare mobili o spaccare legna. Si minacciano multe e Daspo. Ma non viene affrontato il problema dei senzatetto. Che, dunque, viene rimandato alla normativa nazionale, secondo cui l’accattonaggio di per sé non è vietato né costituisce un illecito, a meno che non comporti un disturbo della quiete pubblica e della tranquillità delle persone o venga esercitato con un animale al seguito. In caso contrario, allontanare i clochard non è possibile, almeno da parte delle forze di polizia. 


Determinante, in questo senso, è la funzione dei Servizi sociali, deputati a prendersi carico delle situazioni più delicate. Ma intanto in centro ogni trenta metri c’è un disperato che chiede l’elemosina. La Galleria Dorica è diventata un ostello, fra coperte, stracci, vettovaglie e cartoni di chi, sotto il porticato dell’ex emblema dello shopping, si ripara dal freddo e dalle intemperie. 


Il problema del decoro è stato formalizzato nel nuovo regolamento di Polizia urbana, in cui però non v’è traccia degli homeless. Piuttosto, si introduce il divieto di immersione nelle fontane pubbliche, di lavaggio di veicoli e animali nei corsi d’acqua comunali e di bivacco sotto i monumenti. Si puniscono gli atti di vandalismo, si introduce il Daspo urbano, si prevede la chiusura fino a 20 giorni delle attività che causano rumori e schiamazzi e si bandisce l’uso di posate e bicchieri di plastica nelle aree pubbliche.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico