Civiche benemerenze, martedì le premiazioni. Ma la cerimonia alla Mole sarà senza pubblico

Rodolfo Giampieri
ANCONA - Come tutti gli anni un appuntamento particolarmente atteso. Ecco il conto alla rovescia per la cerimonia di assegnazione delle civiche benemerenze che - nel rispetto...

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ANCONA - Come tutti gli anni un appuntamento particolarmente atteso. Ecco il conto alla rovescia per la cerimonia di assegnazione delle civiche benemerenze che - nel rispetto delle misure vigenti per il contenimento dell'emergenza epidemiologica in corso - si svolgerà quest'anno nuovamente in presenza, il 4 maggio, giorno del Santo Patrono San Ciriaco, con inizio alle 12 presso l' Auditorium della Mole e sarà preceduta alle 10 dalla Santa Messa in Cattedrale. La cerimonia tuttavia e per le ragioni sopra indicate avrà luogo in assenza di pubblico: sarà riservata cioè ai soli destinatari dei “ciriachini” e alle autorità che consegneranno le benemerenze.

Lo scorso anno, come si ricorderà, a causa del lockdown, l'evento era stato rimodulato come omaggio collettivo agli operatori in prima linea nella battaglia al Coronavirus attraverso una diretta televisiva trasmessa dal Teatro delle Muse.

Dopo un attento esame delle numerose proposte pervenute sia per l'anno in corso, sia per quello precedente, la giunta ha deciso quest'anno di assegnare - come precedentemente annunciato - l'attestato di benemerenza con medaglia d'oro a Rodolfo Giampieri, presidente uscente dell'Autorità di Sistema portuale dell'Adriatico centrale.

Questa la motivazione: «Anconetano, del Piano, proveniente da una storica famiglia di commercianti, già Presidente della Camera di Commercio, Rodolfo Giampieri ha guidato il porto di Ancona negli ultimi otto anni. Ne ha sviluppato la dimensione internazionale dei traffici,  la centralità nelle politiche europee dei trasporti e delle infrastrutture, ne ha fatto il perno di tutto il sistema portuale Marche-Abruzzo, e ha favorito lo sviluppo della cantieristica, oggi uno dei cluster più importanti del Paese. Ha soprattutto messo al centro della sua azione due elementi fondamentali: il lavoro, cresciuto e tutelato in questi anni in tutto il sistema porto, e la relazione porto-città, mostrando una capacità unica di ascoltare e dialogare con le istituzione cittadine e con la comunità tutta. La manifestazione più esplicita di questo approccio è stato l’abbattimento delle reti e l’apertura del porto antico e della lanterna rossa. Le immagini dell’inau-gurazione lo raccontano: migliaia di persone che si riversano al porto antico, accolte dalla comunità portuale e in particolare dagli ormeggiatori e gli operai Fincantieri. Insieme, a ricucire un rapporto su cui Ancona è nata e si è sviluppata, quello tra mare e terra. Rivelandosi quella, nel tempo, una ricucitura fisica ma anche dell’anima».

 

 

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Corriere Adriatico