Branco di cinghiali davanti alle case al Pincio, la Regione prova a trovare rimedi

ANCONA - È ostaggio dei cinghiali, Ancona. Si moltiplicano gli avvistamenti di ungulati in tutta la città, dai quartieri periferici fino alle vie del centro....

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ANCONA - È ostaggio dei cinghiali, Ancona. Si moltiplicano gli avvistamenti di ungulati in tutta la città, dai quartieri periferici fino alle vie del centro. L’ultimo “incontro ravvicinato” qualche giorno fa al Pincio, di fronte alla pizzeria. Stando agli ultimi dati, le scorribande degli ungulati sono costate alla Regione Marche più di due milioni di euro in risarcimenti nel solo 2022.

 

 

Trovare una soluzione al problema, dunque, è più che mai urgente. Ma a chi tocca farlo? A sentire Palazzo del Popolo, non certo all’Amministrazione. 

La fauna 

«È la Regione che è responsabile del controllo della fauna selvatica» spiega Michele Polenta, assessore all’Ambiente della Dorica. «Già nel 2021 - racconta poi l’assessore - è stata posta la questione alla Prefettura». Alla richiesta è seguito un tavolo tra Regione, Anci e associazioni di categoria, al termine del quale è stato sottoscritto un protocollo con cui Palazzo Raffaello si impegnava a modificare la legge regionale per dare ai sindaci la possibilità di emettere ordinanze urgenti e di richiedere l’intervento della polizia provinciale. «Questo doveva essere il presupposto perché la Regione dotasse la polizia provinciale di più risorse economiche e umane per poter intervenire» dice Polenta. Di quanto promesso in via Gentile da Fabriano, però, non c’è ancora traccia. Eppure quei cambiamenti sarebbero strategici per la lotta agli ungulati, sciogliendo oltretutto il nodo della carenza sistematica di strumenti in dotazione. «Le unità a disposizione della polizia, in tutta la provincia, sono pochissime e il problema dei cinghiali non lo ha solo Ancona» lamenta Polenta. A rispondere al gancio è l’assessore regionale Andrea Maria Antonini, con delega all’agricoltura e alla caccia e pesca. «È imminente la presentazione in Consiglio regionale della proposta di modifica della nostra legge sulla caccia, che renderà possibile catturare i cinghiali in ambito urbano e procedere con abbattimenti in altre aree» annuncia. Il provvedimento, della cui eventuale entrata in vigore non si conoscono le tempistiche, si avvarrà delle recenti modifiche alla legge nazionale sulla caccia introdotte dal Governo. Poi la rassicurazione sul tema della sicurezza, questione che aveva fatto tanto discutere all’annuncio della nuova legge nazionale.

La soluzione

«Questo avverrà ovviamente con il coordinamento della polizia provinciale, avvalendosi di guardie venatorie, di agenti di polizia locale e cacciatori appositamente formati» precisa Antonelli. Nel frattempo, la soluzione potrebbe arrivare dalla caccia amatoriale. «La Regione ha allungato il periodo di caccia al cinghiale» ricorda l’assessore, sottolineando gli oltre ventimila cinghiali abbattuti nel 2022 in tutte le Marche. «Contiamo di avviarci verso la progressiva soluzione del problema» conclude. È il caso di dirlo: la caccia al cinghiale è ufficialmente aperta.

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Corriere Adriatico