Choc in ufficio, lancia l’ammoniaca all'amministratore di condomini Cristian Urbinati: «Era a volto coperto, gli occhi mi bruciavano»

Choc in ufficio, lanciano l’ammoniaca all'amministratore di condomini Cristian Urbinati: «Era a volto coperto, poteva sfigurarmi»
ANCONA - Entra all’interno dello studio di amministrazione di condomini, inizia a discutere con il titolare di una pratica e poi gli lancia l’ammoniaca sul volto....

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ANCONA - Entra all’interno dello studio di amministrazione di condomini, inizia a discutere con il titolare di una pratica e poi gli lancia l’ammoniaca sul volto. Scatta una colluttazione, poi l’aggressore si dà alla fuga. Sono i frame della sequenza che mercoledì sera ha scatenato il terrore all’interno dell’ufficio del 52enne Cristian Urbinati. L’allarme è scattato poco dopo le 18, a Torrette.

 

Il racconto

Il titolare, raggiunto dal liquido al volto, è stato portato all’ospedale di Torrette per i dovuti accertamenti da un’ambulanza della Croce Gialla. L’ammoniaca, fortunatamente, non gli creato danni permanenti agli occhi. «Un po’ di bruciore, ma per fortuna è andata bene» racconta Urbinati. «È andata bene perché quando ho avvertito il senso di bruciore al viso e ho immaginato fosse acido. Di lì, il mio pensiero: sono finito, rimarrò per sempre sfigurato. Ho sentito poi l’odore forte del liquido, legandolo all’ammoniaca».

La sostanza è stata tirata fuori da una bottiglia che stava all’interno di un busta di plastica. «Si è presentato un signore mai visto prima - racconta Urbinati - chiedendomi la pratica di un condominio da me amministrato. Aveva cappello, guanti e sciarpa che gli copriva la bocca. Non gli ho dato peso». Dopo pochi attimi di discussione, il lancio dell’ammoniaca. «C’è stata una colluttazione, ho cercato di difendermi. Lui è caduto e poi si è dato alla fuga. Io mi sono chiuso dentro allo studio e ho chiamato aiuto». Sul posto sono arrivati i carabinieri e i soccorritori della Croce Gialla.

Nella fuga l’aggressore, un uomo sulla cinquantina e apparentemente italiano, ha perso il berretto, i guanti, il passaporto e alcuni documenti, relativi alla pratica seguita dallo studio. Elementi che sono stati acquisiti dai carabinieri dopo la denuncia della vittima. Partiranno da qui per cercare di risalire all’identità dell’uomo e soprattutto capire il movente del gesto. «Non ho idea di chi sia e perché lo abbia fatto. Penso però che sia stata un’azione premeditata».

 

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Corriere Adriatico