Ancona, casi di morbillo e pertosse È di nuovo allarme rosso al Salesi

Ancona, casi di morbillo e pertosse È di nuovo allarme rosso al Salesi
ANCONA - Quasi 63 accessi al giorno, 6 dei quali con un codice critico e una mole di lavoro sempre più consistente. È stato un 2017 di super lavoro per il pronto...

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ANCONA - Quasi 63 accessi al giorno, 6 dei quali con un codice critico e una mole di lavoro sempre più consistente. È stato un 2017 di super lavoro per il pronto soccorso pediatrico del Salesi, dove tempo e forze a disposizione sembrano non bastare mai. La professionalità dello staff medico e infermieristico fa la differenza e permette di fronteggiare la crescente richiesta d’aiuto di chi si rivolge al presidio cittadino per i casi più disparati, dal semplice raffreddore alle patologie più serie. 


Questo ha permesso di mantenere contenuti i tempi d’attesa, a beneficio di un servizio efficiente offerto da una struttura aperta al pubblico H24.  L’incremento dell’attività è nei numeri. Nel 2017 gli accessi al Pronto Soccorso Pediatrico sono stati 22.817, con un aumento dell’1,4% rispetto al 2016, quando erano stati 22.512. A questi vanno aggiunti gli 8.073 accessi per problematiche ostetrico-ginecologiche, dal momento che gli infermieri del triage svolgono anche questo tipo di attività. «È un trend in costante crescita negli ultimi anni ed apparentemente non correlabile soltanto con l’epidemia influenzale, peraltro ancora attiva» sottolinea la dottoressa Elisabetta Fabiani, responsabile del pronto soccorso pediatrico. 

Ma c’è un altro campanello d’allarme, molto più preoccupante del virus influenzale, che in certi periodi ha costretto il personale del Salesi ad aumentare il livello di attenzione: i casi, purtroppo sempre più frequenti, di patologie infettive riemerse principalmente a causa delle vaccinazioni disattese. Rispetto al passato, nel 2017 si è osservato un insolito incremento di piccoli pazienti ricoverati per morbillo e pertosse, malattie appunto prevenibili con i vaccini. Nel marzo scorso, 5 casi di morbillo in pochi giorni fecero innalzare il livello d’attenzione per la pericolosità di una patologia che può determinare serie complicanze in chi la contrae, sia in età pediatrica sia in quella adulta. E ad incendiare la polemica del dibattito no-vax, contribuì un cartello di “ringraziamento” a chi non sottopone a vaccinazione i propri figli, esposto in uno studio medico di Falconara dalla pediatra e dai genitori di un bimbo di 6 mesi contagiato dal morbillo e ricoverato al Salesi. «In effetti nell’ultimo anno sono aumentati i casi di morbillo e pertosse, a prescindere dalla nazionalità e dalla provenienza dei bambini - spiega la dottoressa Fabiani -. La tendenza a vaccinare i propri figli è in diminuzione e, proprio per questo, abbiamo ripreso l’abitudine di domandare ai genitori se i bimbi che portano alla nostra osservazione siano stati vaccinati o meno».  Vax o no-vax, l’incremento degli accessi al pronto soccorso pediatrico è confermato dalle statistiche. 


Diminuiscono i codici rossi (13 casi in meno), ma si riducono anche i bianchi (- 6,7%). Crescono invece i verdi (17.130) che, peraltro, includono anche tutta la patologia traumatica di lieve e media entità e i codici gialli (2.315, +3%), cioè quelli di media gravità che richiedono una valutazione medica entro i primi 10-20 minuti. La risposta è buona, considerando i tempi medi d’attesa per la visita medica: 49 minuti per i codici bianchi, 42 minuti per i verdi e 9 minuti per i gialli. I codici rossi, ovviamente, hanno priorità assoluta. Resta il fatto che traumi e politraumi dovuti a incidenti domestici, scolastici o del tempo libero giustificano circa il 60% degli accessi al pronto soccorso pediatrico del Salesi, seguiti da patologie respiratorie e gastrointestinali. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico