ANCONA - Un appartamento da destinare agli usi quotidiani, un altro utilizzato come laboratorio dello spaccio, dove poter preparare le dosi di cocaina e poi smerciarle a pusher al...
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L’uomo è stato condotto, su ordine del pm Daniele Paci, nel carcere di Montacuto. Dovrà rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio, dato che – oltre alla droga – in casa gli agenti della Narcotici hanno trovato tutto l’occorrente per pesare e confezionare la sostanza, tra cui bilancini, cellophane e forbici. Scovati anche 650 euro, somma ritenuta dagli investigatori provento dell’attività illecita. Se le dosi fossero state immesse sul mercato, avrebbero potuto fruttare un profitto di oltre 10mila euro. Una volta tagliata, infatti, da quei tre etti e mezzo si sarebbe potuto ricavare circa un chilo di polvere bianca.
Il blitz degli uomini della questura è scattato dopo una serie di accertamenti per capire chi potesse esserci dietro i pusher della vendita al dettaglio. L’iter investigativo ha portato i poliziotti diretti dal vice questore Carlo Pinto sulle tracce del 29enne albanese. I suoi movimenti sospetti hanno fatto scoprire il covo di via Fazioli. Quando gli agenti sono entrati in casa, sopra il tavolo della cucina hanno trovato numerosi ritagli di cellophane. Su una mensola c’era una scatola con all’interno una pochette viola. Dentro, otto involucri contenenti la cocaina purissima finita sotto sequestro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico