Carezze a luci rosse a una ragazzina nell'ascensore: condannato per violenza a 85 anni

Carezze a luci rosse a una ragazzina nell'ascensore: condannato per violenza a 85 anni
ANCONA -  Durante una brevissima corsa in ascensore avrebbe palpeggiato una minorenne, toccandole il seno e poi il fondoschiena. È con l’accusa di violenza...

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ANCONA -  Durante una brevissima corsa in ascensore avrebbe palpeggiato una minorenne, toccandole il seno e poi il fondoschiena. È con l’accusa di violenza sessuale che è stato condannato ieri mattina un imprenditore senigalliese di 85 anni, legale rappresentante di un albergo nella città della spiaggia di velluto.

 

Il gup Francesca De Palma ha stabilito un anno e quattro mesi di reclusione, pena sospesa. Anche la procura aveva chiesto lo stesso tenore di condanna durante la scorsa udienza. Parte civile era la ragazza, di origine umbra, che all’epoca dei fatti, nell’estate del 2020, aveva 16 anni. Il risarcimento del danno verrà stabilito in sede civile.

Si procedeva con il rito abbreviato, dopo la richiesta fatta dai difensori Amos e Arianna Benni. I fatti contestati erano avvenuti nella struttura alberghiera dell’anziano, dove alloggiava la vittima assieme a una amica di 21 anni. Le due, in vacanza a Senigallia, condividevano la stessa stanza. Stando alla ricostruzione della procura, nel corso della breve salita dell’elevatore da un piano all’altro sarebbero avvenuti gli abusi contestati. L’imputato, in un primo momento, si era avvicinato all’ascensore per sedare una discussione: da una parte le amiche in vacanza, dall’altra un’altra ospite dell’albergo. Il contendere era relativo alla capienza dell’elevatore a causa della normativa anti Covid. Secondo quanto ricostruito, dopo aver sedato il battibecco, l’85enne era entrato nel vano ascensore dove c’erano già le due ragazze. 

In meno di venti secondi, stando alla denuncia della vittima, l’uomo avrebbe infilato la mano sotto la canotta della 16enne per palparle il seno e poi le avrebbe dato una pacca sul sedere. La minorenne aveva sporto denuncia una volta rientrata in Umbria, al termine della vacanza nella città della spiaggia di velluto. La versione dell’anziano è completamente differente: non ci sarebbero mai stati gli abusi denunciati dalla vittima. Mai si sarebbe permesso di molestare una ragazza. Ci sarebbero state anche versioni – dice la difesa – discordanti tra le amiche stesse. 


Quando l’85enne era venuto a sapere della denuncia, tre mesi dopo il fatto, era rimasto senza parole. Ora, per leggere le motivazioni della sentenza, si dovranno aspettare 90 giorni. Poi, sarà quasi scontato il ricorso in appello da parte della difesa per cercare di smontare il verdetto di primo grado. All’anziano, incensurato e ieri presente in aula con i suoi legali, sono state comunque riconosciute le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti. 

 

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Corriere Adriatico