OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA Dopo le due morti nel giro di una settimana ed il ritorno della tubercolosi, il carcere di Montacuto deve ora fare i conti anche con la scabbia. A denunciarlo sono gli stessi detenuti ma l’effettiva presenza di un soggetto positivo all’infezione viene confermata anche dagli ambienti medici. Già sottoposto ad apposito trattamento, il paziente sarebbe lo stesso che aveva già contratto la tubercolosi e la cui situazione sanitaria aveva gettato nel caos i ristretti del penitenziario anconetano.
Gli esami preliminari
Fronte tubercolosi, invece, gli esami preliminari sui contatti stretti del detenuto finito in ospedale hanno portato all’individuazione di alcuni soggetti positivi ai test preliminari per la tubercolosi (test di Mantoux e Quantiferon). «Che non vuol dire malattia» precisano i sanitari.
E arrivano addirittura a minacciare la rivolta se, entro il 15 febbraio, «il garante Giulianelli non si dimetterà o se non verrà in carcere a confrontarsi con noi». D’altro canto, lo stesso garante - nei giorni scorsi - aveva ribadito più volte di aver visitato Montacuto anche in tempi recentissimi. «Una rivolta che arriverà fino in Parlamento» promettono i ristretti. L’ultima insurrezione lo scorso 3 gennaio, quando un manipolo di detenuti era riuscito a salire fin sul tetto del penitenziario. Chiedevano il trasferimento. Uno di loro è anche caduto, un volo di quattro metri a seguito del quale soltanto la disperata corsa in ospedale ha evitato il peggio. Due giorni dopo, il 5 gennaio, il suicidio del 25enne Matteo Concetti. Poi ancora un decesso (naturale) il 12 gennaio. Infine la scoperta del caso di tubercolosi il 16 gennaio.
Leggi l'articolo completo suCorriere Adriatico