Botte di Capodanno a Montacuto, rissa tra detenuti a colpi di lamette e scopa: «Tragedia sventata dalla polizia penitenziaria»

Ennesimo episodio di violenza nel carcere di Montacuto
ANCONA - Il 2022 è cominciato con il brivido a Montacuto per una sanguinosa zuffa scoppiata a Capodanno tra due detenuti, finiti entrambi all’ospedale. Solo il...

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ANCONA - Il 2022 è cominciato con il brivido a Montacuto per una sanguinosa zuffa scoppiata a Capodanno tra due detenuti, finiti entrambi all’ospedale. Solo il tempestivo intervento degli agenti della Polizia Penitenziaria ha evitato che l’ennesima colluttazione potesse avere conseguenze tragiche.

 

Non sono ancora chiari i motivi della violenta lite avvenuta nel corridoio della sezione detentiva del carcere che ha coinvolto due stranieri d’origine africana. 
Secondo una prima ricostruzione, uno dei due, armato di lametta, sabato mattina avrebbe teso un agguato all’altro: si sarebbe appostato in attesa del rivale, per poi aggredirlo di sorpresa al suo passaggio. Ha tentato più volte di raggiungerlo al volto con la lama, infliggendogli profonde ferite sul labbro. L’altro detenuto si è difeso reagendo con violenza: ha afferrato una scopa, l’ha spezzata in due e ha tentato di conficcare il manico nella nuca del rivale, colpendolo con un fendente. La scena è avvenuta sotto gli occhi degli agenti della Penitenziaria che sono prontamente intervenuti per dividere i due litiganti e disarmarli.

A Montacuto è intervenuto il 118 per trasferire i due detenuti al Pronto soccorso di Torrette: ad uno è stata ricucita la profonda ferita sul labbro, mentre per l’altro i medici hanno dovuto estrarre le schegge di legno della scopa che si erano conficcate nel collo.


Entrambi sono fuori pericolo, «ma solo grazie all’intervento del personale di Polizia Penitenziaria si è scongiurato un possibile omicidio» commenta Gianluca Scarano, vice segretario regionale Uilpa. «Se questo è l’inizio, ne vedremo delle “belle” nel corso del nuovo anno. Ribadiamo la necessità di regole di ingaggio chiare per capire come intervenite in situazioni d’emergenza come queste. Riteniamo fondamentale dotare gli agenti di strumenti deterrenti come il taser e incrementare il personale vista la carenza di circa 50 unità rispetto a una pianta organica di 175 e la presenza di oltre 300 detenuti nel carcere di Montacuto». 

 

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Corriere Adriatico