Caos al tribunale di Ancona: insulta il giudice, il re delle spaccate va a Montacuto

Caos al tribunale di Ancona: insulta il giudice, il re delle spaccate va a Montacuto
ANCONA - È finito in una cella di Montacuto il 33enne siciliano arrestato dalla polizia domenica pomeriggio dopo la spaccata allo Sweet Cafè della piazzetta della...

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ANCONA - È finito in una cella di Montacuto il 33enne siciliano arrestato dalla polizia domenica pomeriggio dopo la spaccata allo Sweet Cafè della piazzetta della Coop del Piano. La massima misura cautelare è stata decisa ieri dal giudice, nel corso della direttissima svoltasi al quinto piano del palazzo di giustizia.

 

Dopo aver validato l’arresto e disposto il provvedimento restrittivo, il 33enne - in aula senza scarpe - ha dato in escandescenza, insultando il giudice e cercando di ribaltare il banco dove era seduto con il suo difensore d’ufficio, l’avvocato Andrea Cinti. Prima che potesse continuare con lo show, è stato portato via dagli agenti delle Volanti.  Il motivo della spaccata? «Mi servivano i soldi per comprare droga» le parole del siciliano in aula. Il furto non è stato portato a termine solo grazie all’intervento tempestivo della questura.

La motivazione

La stessa motivazione legata all’uso di stupefacenti era stata utilizzata due settimane fa, quando il 33enne si era presentato in tribunale dopo l’arresto, sempre per mano della polizia, eseguito dopo un furto (con tanto di vetrina rotta) all’emporio cinese Tutto Più di via De Gasperi. In quell’occasione aveva rubato circa 150 euro dalla cassa ed era stato fermato dalle Volanti dopo una breve fuga, terminata agli Archi. Il giudice lo aveva rimesso in libertà con la misura cautelare dell’obbligo di firma.  Tra un arresto e l’altro, una scia di danni e furti, commessi o solo tentati. Al 33enne la Squadra Mobile ha anche attribuito il blitz dello scorso sabato mattina ai danni di una ferramenta di via 25 aprile. La vetrata d’ingresso è stata infranta (forse con un masso) e dalla cassa sono spariti 60 euro. Gli agenti sono riusciti a identificare l’autore del furto e a denunciarlo nel giro di 24 ore.

Gli altri colpi

Nel corso weekend sono stati segnalati altri furti commessi con lo stesso modus operandi: nella notte tra sabato e domenica una spaccata ha visto come vittima il negozio di corso Carlo Alberto, Oggetti e Desideri. Dalla cassa è stato prelevato circa un centinaio di euro. Poco prima del raid allo Sweet Cafè di domenica pomeriggio, il danneggiamento di una vetrina era stato segnalato al negozio Centro Dorico Ricambi, all’incrocio tra via Colombo e via Ascoli Piceno. Indagini sono in corso per capire se dietro a questi episodi possa esserci sempre la mano del siciliano. Certo è che le modalità d’azione (vetrina rotta per aprirsi un varco) e l’obiettivo del furto (pochi soldi in contanti) coincidono con l’operato finora contestato dalla procura al 33enne.

 

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Corriere Adriatico