ANCONA - Burian, la tempesta siberiana che ha messo in ginocchio il capoluogo, costerà parecchio alle casse pubbliche. E’ troppo presto per fare una stima dei danni,...
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La neve si sta sciogliendo e il ghiaccio che si ritira fa affiorare buche da paura, un po’ ovunque. Piovono segnalazioni al Comando di polizia municipale, ma non è ancora il momento di intervenire, non ci sono le condizioni. Ruspe e operai si metteranno al lavoro solo quando gli effetti di Burian saranno ormai un ricordo. Tre giorni di nevicate, sommati alla pioggia battente della settimana scorsa, alle gelate e al continuo passaggio dei pesanti mezzi spazzaneve, hanno ridotto molte vie cittadine a un colabrodo.
Colpa anche del sale utilizzato per contrastare la formazione del ghiaccio: la neve disciolta “chimicamente” forma depositi d’acqua responsabili dell’intenerimento e del successivo sgretolamento del bitume al passaggio delle auto e dei bus, molti dei quali dotati di catene. Anche per questo nelle arterie di maggiore percorrenza o dove recentemente non è stata fatta manutenzione cominciano a comparire buche che prima non c’erano: in certi casi assomigliano a veri e propri crateri. «Abbiamo usato il sale esclusivamente sui vecchi asfalti, mentre sui nuovi abbiamo sparso della graniglia per favorire il disgelo», puntualizza l’assessore Stefano Foresi. Ecco perché ad accusare i danni più consistenti sono state principalmente le strade che non rientravano nel lotto di quelle sottoposte al restyling da quasi 10 milioni di euro, promosso nel 2017 dalla giunta Mancinelli.
La situazione più delicata si registra nell’area portuale, in particolare in via Mattei, già devastata dalle piogge la settimana scorsa: a darle il colpo di grazia ci ha pensato Burian con le sue abbondanti nevicate. E’ ridotta malissimo anche la rotatoria di via Einaudi, in vicinanza del molo sud. Tribola pure la Flaminia, martoriata da buche di varie dimensioni in più punti, specie alla Palombella e alla stazione, “ma non dove abbiamo posato i nuovi asfalti”, garantisce Foresi. Arrivano segnalazioni di manto stradale rovinato attorno alla rotatoria di via Conca, ma non quella nuova all’incrocio con via Tenna, dove si sono vissute ore di grande difficoltà tra lunedì e martedì per colpa di Tir intraversati e automobilisti senza gomme termiche o catene al seguito, colti di sorpresa dalla bufera di neve.
Il centro non è da meno. Via Palestro sembra un tratturo, tanti sono gli avvallamenti di nuova formazione. Percorrere via San Martino è come andare sulle montagne russe, con un pericolo in più: le stalattiti che pendono minacciose dai palazzi e dalla galleria e che hanno richiesto l’intervento della polizia municipale e dei vigili del fuoco. La vicina via Varlè è da terzo mondo. E occhio a passare in via Vecchini: già prima era conciata malissimo, figuriamoci dopo questa eccezionale ondata di maltempo. Gli asfalti si sciolgono più velocemente della neve al passaggio delle auto: nuove buche sono comparse in fondo all’Asse nord-sud («Siamo riusciti a tenerlo sempre aperto e questo ha scongiurato gravi problemi alla viabilità», sottolinea Foresi) prima di arrivare alla Baraccola, dove via Primo Maggio e via Albertini sono diventate groviere. Restando in periferia, pericolose voragini si sono aperte anche lungo la Strada Vecchia del Pinocchio, con tanto di pezzi di bitume frantumato che schizzano come proiettili al passaggio delle auto, mettendo a rischio l’incolumità dei pedoni.
Emergenza stalattiti
«Ora l’emergenza è liberare tutto l’asse nord-sud e i viadotti dalle stalattiti - spiega l’assessore Foresi -. Stiamo facendo un gran lavoro insieme ai vigili del fuoco, alla polizia municipale e agli operai del magazzino comunale. Dopo di che ci concentreremo sugli asfalti: superata questa calamità, cominceremo a programmare gli interventi da eseguire per riparare le nostre strade». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico