Bulli violenti, in quattro sono sotto accusa ad Ancona: «Inseguito e massacrato dal branco»

Bulli violenti, in quattro sono sotto accusa ad Ancona: «Inseguito e massacrato dal branco»
ANCONA Un’aggressione a più riprese, da piazza del Papa fino a via Matteotti, culminata con un violento pestaggio. «Mi hanno circondato: mentre uno mi teneva...

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ANCONA Un’aggressione a più riprese, da piazza del Papa fino a via Matteotti, culminata con un violento pestaggio. «Mi hanno circondato: mentre uno mi teneva fermo per un braccio, un altro mi ha sganciato un pugno sul naso. Me lo ha rotto». Il racconto choc è stato snocciolato ieri in tribunale da un 50enne anconetano, sventurato protagonista nella serata del 18 luglio 2021 della violenza per cui la Squadra Mobile era riuscita a stringere il cerchio attorno a quattro ragazzi: due, all’epoca dei fatti, erano già maggiorenni. Gli altri due avevano 16 anni. 

 


Il dibattimento

Per i primi si è aperto ieri il processo per cui devono rispondere di lesioni personali in concorso e danneggiamento. Si tratta di un ragazzo romeno di 20 anni e di un anconetano di 19. «Quella sera - ha ricordato la vittima in udienza - ero andato in piazza del Papa per fare un aperitivo con i miei amici. Mentre ero seduto al tavolo, ho sentito un gran chiasso e mi sono alzato per capire a cosa fosse dovuto». Si era così diretto nella vicina via Bonda: «C’era un gruppo di ragazzi, a cui ho detto di calmarsi perché altrimenti avrei chiamato la polizia». Forse stavano provando a rubare una bici. 

La risposta della comitiva non sarebbe stata delicata: «Adesso ti squarto, io sono siciliano e faccio venire mio padre» avrebbe detto un ragazzo, mentre un altro si «vantava di essere stato in galera». In quell’occasione, il 50enne ha riferito di essere stato circondato da almeno 5 giovani, non passati alle vie di fatto. Le strade del branco e dell’anconetano si erano così separate. Il secondo incontro ci sarebbe stato pochi minuti dopo, al passaggio della comitiva in piazza. Nei confronti del 50enne sarebbero stati indirizzati degli insulti, ma nulla di più. È alla fine della serata, quando ormai la vittima stava salendo in direzione di via Matteotti («dovevo fare presto, mia sorella si sarebbe sposata l’indomani»), che è esplosa la furia dei bulli. 
«Mi hanno inseguito - ha continuato il 50enne - per poi chiudermi a morsa. Quando ho preso il cellulare per chiamare la polizia, me lo hanno strappato dalle mani per buttarmelo per terra». L’aggressione è avvenuta all’incrocio tra via Matteotti e via Cavorchie. «Sono stato circondato - ha ricordato la vittima - uno mi teneva il braccio fermo, e un altro mi ha sferrato un cazzotto al volto. Ho perso un dente e sono andato all’ospedale con il naso fratturato». 

Lo choc

Provato dal dolore e sotto choc per l’aggressione, il 50enne avrebbe continuato a subire i colpi: «Gli altri del gruppo si sono accaniti contro di me. Ho provato a proteggermi, ho dato qualche colpo, ma hanno avuto la meglio loro». Il 50enne aveva fatto riferimento a una decina di persone, ma non tutte lo avevano aggredito. 


Avviate le indagini, gli agenti della Squadra Mobile avevano individuato i due ragazzi per cui ieri si è aperto il processo e i due minorenni, per cui la procura ha richiesto il rinvio a giudizio. Il 50enne si è costituto parte civile con l’avvocato Rosella Pepa. Gli imputati del processo di ieri sono invece assistiti dai legali Giuseppe Cutrona e Giuseppe Spedicato. Rigettano le accuse mosse dalla procura. Il giudice Martina Marinangeli ha rinviato l’udienza al 10 novembre per ascoltare altri testimoni.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico