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ANCONA - Risse e scorribande, il commercio si blinda. Sotto la Galleria Dorica sono pronti a tornare i vigilantes. Ma anche nel resto della città le imprese di vicinato sono disposte ad autotassarsi pur di ingaggiare agenzie di sicurezza privata. Ormai il centro città non sembra più essere quel luogo sicuro dove poter trascorrere del tempo a spasso o a fare shopping.
Le aggressioni da parte delle gang di baby criminali sono all’ordine del giorno. E dove non arriva la prevenzione delle istituzioni, occorre prendere strade alternative. Anche se a pagare sono sempre le imprese. Il progetto che la Cna sta mettendo a punto si chiama Ancona Sicura. Obiettivo: mettere in rete le imprese di vicinato per dotarsi di un servizio di security privata e spalmare al meglio i costi.
Pronti, via
«In Galleria Dorica siamo prossimi a ripartire - assicura Massimiliano Santini, direttore di Cna Ancona -, poi ce lo stanno chiedendo anche i commercianti di altre parti della città». Infatti ovunque ormai, tra gli operatori, si è diffusa la percezione di una città meno sicura. Gli assalti a negozi, merce rubata, camerini vandalizzati, sono atti reiterati troppe volte per essere considerati episodi sporadici di poca rilevanza. «E’ un problema che sta diventando difficile non solo da controllare, ma anche da estirpare - dice Giancarlo Gioacchini, vicepresidente di Confesercenti Marche -, ma oltre alla repressione io credo che occorra sfruttare tutti quegli strumenti in mano alle istituzioni per dialogare con questi ragazzi». Il commercio vittima due volte delle scelleratezze di alcuni gruppi di giovani. In primis perché in certi posti della città, soprattutto dove questi episodi si sono verificati con più frequenza, l’affluenza è calata. E poi perché, pur di proteggersi, i piccoli imprenditori devono mettere mano al portafogli e pagarsi il servizio di sicurezza. «Non è possibile - sbotta Massimiliano Polacco, direttore di Confcommercio Marche Centrali - le imprese vanno tutelate dagli organi competenti, non da privati pagati tramite autotassazione».
Dello stesso avviso Paolo Longhi, presidente Confartigianato Ancona Pesaro e Urbino: La questura sta facendo un ottimo lavoro di prevenzione - afferma - ma il problema va affrontato anche sotto un altro punto di vista, non solo attraverso le divise, che siano del servizio pubblico o privato.
La sfiducia
L’effetto domino delle variabili negative contingenti ha prodotto un solo risultato: «La gente è scoraggiata - replica Gioacchini - anche se alla fine l’eventuale la zona arancione non determina nulla per chi possiede il Green Pass, in giro c’è una psicosi che tiene lontane le persone dai negozi». E quindi il rilancio dei saldi slitta nuovamente. «Non c’è gente in giro - aggiunge Santini - si respira un clima da coprifuoco spontaneo. Il modello economico attuale si basa ancora sulle restrizioni stabilite nella prima ondata. Bisogna rivedere certi criteri per poter far fronte a questa situazione».
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Corriere Adriatico