Chiedeva soldi per non pubblicare i video degli incontri hot: arrestato

Chiedeva soldi per non pubblicare i video degli incontri hot: arrestato
ANCONA - In cambio del silenzio chiedeva soldi. Tanti soldi. Almeno stando alla pubblica accusa che ha raccolto nei suoi confronti prove credibili, tanto che il giudice lo ha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA - In cambio del silenzio chiedeva soldi. Tanti soldi. Almeno stando alla pubblica accusa che ha raccolto nei suoi confronti prove credibili, tanto che il giudice lo ha condannato. Protagonista del ricatto a luci rosse un brasiliano di 41 anni, S.P.J. che minacciava i clienti di rendere pubblici i filmati dei loro rapporti sessuali. Per questo motivo è stato condannato per estorsione dal tribunale di Ancona a 23 mesi di reclusione.


E proprio sulla scorta di un provvedimento emesso dal tribunale del capoluogo marchigiano i carabinieri della stazione di Alba Adriatica, lo hanno arrestato. L’uomo infatti risiedeva da qualche tempo nella cittadina albense. I fatti risalgono al 2008 e si sono verificati nei quartieri a nord di Ancona. Secondo l’accusa, che ha evidentemente trovato sufficienti conferme in dibattimento tanto da convincere il giudice ad emettere una sentenza di condanna, il brasiliano - con precedenti alle spalle - si sarebbe reso responsabile del reato di estorsione ai danni di alcuni clienti ai quali cercò di sottrarre del denaro per non rendere pubblici i filmati dei loro incontri sessuali. Il giovane brasiliano, dopo l’arresto operato dai carabinieri della stazione di Alba Adriatica e dopo le formalità di rito, è stato associato nel carcere di Castrogno a disposizione della magistratura marchigiana. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico