Il bluff della mazzetta aggiusta-inchieste e così il maresciallo finisce nei guai

Il bluff della mazzetta aggiusta-inchieste e così il maresciallo finisce nei guai
ANCONA - Avrebbe chiesto una bustarella del valore di due mila euro per aggiustare un processo: chiuse le indagini sulla posizione del maresciallo Giovanni Barca, ex comandante...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA - Avrebbe chiesto una bustarella del valore di due mila euro per aggiustare un processo: chiuse le indagini sulla posizione del maresciallo Giovanni Barca, ex comandante della stazione delle Brecce Bianche prima di essere trasferito a Perugia e impiegato in servizi di intelligence. L’avviso di conclusione delle indagini - in cui si ipotizza il reato di millantato credito - è stata notificata qualche giorno fa alla difesa, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Cutrona e Gianni Marasca. Titolare del fascicolo è il tribunale dell’Aquila, subentrato perché come parte danneggiata nel procedimento c’è il pm titolare dell’inchiesta su cui, stando alle accuse, il carabiniere si vantava (davvero a sproposito) di poter esercitare delle pressioni per favorire uno degli indagati, un ex imprenditore edile finito al centro di un processo nato per una serie di presunti appalti truccati concessi dall’Asur a un cartello di imprese. Era stato proprio l’ex titolare di una ditta ormai fallita, Luigi Catalano dell’Edilcost, a rivolgersi agli investigatori dopo la presunta proposta di Barca, presentando una denuncia proprio alla caserma guidata un tempo dal maresciallo. Con la segnalazione erano partiti i pedinamenti, il setaccio degli smartphone e l’acquisizione di sms e telefonate tra il denunciante e il denunciato. L’arresto era scattato in fragranza e aveva gettato un’ombra su Barca, conosciuto come un militare irreprensibile. Il maresciallo, tramite i suoi legali, ha sempre respinto ogni accusa.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico