Ancona, blitz in gioielleria per fare un regalo alla fidanzata

Ancona, blitz in gioielleria per fare un regalo alla fidanzata
ANCONA- Voleva riconquistare la sua fidanzata dopo un litigio e così, per fare pace, ha pensato bene di regalarle una collana d’oro, ma senza spendere un euro:...

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ANCONA- Voleva riconquistare la sua fidanzata dopo un litigio e così, per fare pace, ha pensato bene di regalarle una collana d’oro, ma senza spendere un euro: è uscito di casa in piena notte e ha provato a sfondare la vetrina di una gioielleria con un tombino. Il blitz è andato a vuoto e mentre il rapinatore si allontanava a piedi, facendo finta di nulla, è stato rintracciato e acciuffato dalla polizia che l’ha arrestato grazie alla segnalazione di un residente-007. «Se me l’avesse chiesto, gliel’avrei regalata quella collana» prova a sdrammatizzare Francesco Javarone, titolare della gioielleria assaltata in via Colombo.

 

Doppia beffa

Per il commerciante la beffa è doppia: dovrà tenere chiuso il negozio fino a quando non gli verrà riparata la vetrina antisfondamento (un danno da migliaia di euro) e, in più, dovrà incrociare quotidianamente il ladro, un 27enne anconetano residente al Piano che, dopo la convalida dell’arresto, è stato rimesso in libertà dal giudice in attesa del processo in cui dovrà rispondere di tentato furto aggravato. «So benissimo di chi si tratta, lo vedo tutti i giorni quel ragazzo e mentre lui è libero di girare, io dovrò restare chiuso» si rammarica Javarone che l’altra notte, attorno alle 2, è stato svegliato di soprassalto dalla segnalazione dell’allarme, scattato a seguito dei colpi inferti dal 27enne alla vetrina del negozio. Per abbatterla, ha utilizzato la grata di un tombino estratta dall’asfalto: così ha riferito anche il testimone che, sentendo i rumori, si è affacciato alla finestra, ha notato il malintenzionato in azione e ha subito chiamato il numero unico d’emergenza 112. Era sotto l’effetto di alcol e droghe, secondo gli agenti delle Volanti intervenuti tempestivamente sul posto: aveva trascorso la serata a bere e fumare crack con la fidanzata, poi al culmine di un litigio era uscito di casa, in preda all’ira. Quando è capitato davanti alla gioielleria di via Colombo, gli si è accesa una lampadina.

L’ammissione

«Volevo fare un regalo alla mia ragazza per fare pace con lei», ha poi ammesso in questura, dove è scattato l’arresto in flagranza. Nonostante abbia scagliato più volte il tombino contro la vetrina, non è riuscito ad abbatterla né a rubare nulla, ma il buco è evidente. «Parliamo di un danno da migliaia di euro, chi mi risarcisce?» si chiede Javarone.

«Oltretutto - aggiunge il gioielliere - sarà costretto a tenere chiuso il negozio fino a quando non verranno a ripararmi la vetrina. Si tratta di smontarla interamente, dentro e fuori, compreso il telaio, quindi sarà necessario l’intervento anche di un falegname. E mentre io sono qua che devo fare il conto di quanto dovrò spendere, quel ragazzo è stato liberato immediatamente. Vi pare giusto?».

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Corriere Adriatico