Tommaso Marini, il campione del mondo di scherma, lancia il messaggio: ​«Ancona bellissima ma non per i giovani. Anche io andrò via»

Marini, il campione del mondo di scherma, lancia il messaggio: «Ancona bellissima ma non per i giovani. Anche io andrò via»
Il concerto dei Tiromancino al Passetto, il pienone in centro, i fuochi. «Uno spettacolo. È la dimostrazione che, quando c’è una bella iniziativa,...

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Il concerto dei Tiromancino al Passetto, il pienone in centro, i fuochi. «Uno spettacolo. È la dimostrazione che, quando c’è una bella iniziativa, l’anconetano risponde. Peccato che per il resto dell’anno questa città, bellissima, sia deserta: non fa per noi giovani. Ecco, ci vorrebbero cento eventi come la Festa del Mare per cambiare la storia di Ancona». Detto da un ragazzo di 23 anni, che nella Dorica è nato e cresciuto, fa un certo effetto. Se poi chi parla è un campione del mondo, allora lo spunto merita una riflessione approfondita. 

 

Tommaso Marini, medaglia d’oro di fioretto agli ultimi Mondiali di Milano: che Ancona sogna? 
«Una città che sia finalmente attrattiva per i giovani. Manca completamente il concetto di movida. Non esistono lounge bar né locali di tendenza per fare un aperitivo. Per fortuna una discoteca c’è, ma è alla Baraccola e racchiude tutti gli standard musicali: uno che ama la techno come me, nel weekend è costretto ad emigrare».

Dove si sposta abitualmente con i suoi amici? 
«Non passiamo mai - dico mai - il sabato ad Ancona. Piuttosto, andiamo a Civitanova, a Senigallia oppure a Riccione. Ecco, la Romagna ha un mare non certo invidiabile, eppure è piena zeppa di giovani e di turisti perché ha molto da offrire, a differenza delle nostre spiagge: il Passetto, ma anche Portonovo, sono rimaste al passato. Vanno avanti per inerzia, grazie ai loro scorci spettacolari. Ma i servizi dove sono?». 

La Festa del Mare, in compenso, ha richiamato migliaia di persone. 
«È stata un successo. Ce ne vorrebbero cento così. E invece Ancona continua a proporre poco per chi si vuole divertire: c’è solo piazza del Papa. E allo studente resta solo l’università, nient’altro». 

Per lei vede un futuro stabile ad Ancona?
«Non penso. Per quanto sia bellissima, non sarà questa la mia città». 

Sta trascorrendo gli ultimi scampoli della bella stagione al Passetto, la storica spiaggia degli anconetani: l’ultima mareggiata ha portato alghe e detriti. 
«Peccato davvero. Il mare e il panorama sono bellissimi ma per la spiaggia non ci sono parole. Sporca e mal tenuta, con servizi igienici da dimenticare. Questo è il biglietto da visita per i turisti, non si può lasciare così».

Che estate ha vissuto? 
«Un’estate con poche vacanze. Mi sono operato il 2 agosto e sono stato una settimana ad Ibiza. Ho potuto godermi l’isola in relax. Tanta roba».

Tanta roba anche l’oro ai Mondiali, conquistato con una spalla malandata.
«Una soddisfazione enorme. L’infortunio non mi ha fermato. Il 1° settembre ho tolto il tutore dopo l’intervento. Lunedì, invece, ho cominciato la riabilitazione». 

Tempi di recupero?
«Difficile dirlo: c’è chi dice novembre, chi dicembre, chi gennaio. Ma non ho fretta. L’importante è farmi trovare pronto per maggio. Inizia la Coppa del mondo a novembre, ma l’attesa è tutta per le Olimpiadi di Parigi. Non vedo l’ora».

È stata l’estate dei campioni made in Ancona: Marini nel fioretto, Tamberi nel salto in alto, i cestisti Pajola e Polonara ai Mondiali di basket. 


«Un evento straordinario perché non viviamo in una metropoli. Speriamo che Ancona organizzi qualcosa di speciale per noi».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico