ANCONA - Chiudere per 180 giorni l’anno i B&B non professionali: la Lega insorge contro la proposta di palazzo Raffaello. I consiglieri regionali del Carroccio...
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Il Carroccio parla di un «ennesimo colpo all’economia delle zone montane e dell’entroterra dove queste strutture spesso rappresentano l’unica possibilità per l’accoglienza dei turisti, specialmente in concomitanza di eventi. In un momento in cui l’economia regionale è in profonda stagnazione, il turismo dovrebbe essere incentivato con leggi che favoriscano la creazione di nuove opportunità e non con scelte che impediscono la creazione di investimenti a beneficio dei territori».
E dopo l’invettiva politica, arriva l’osservazione giuridica: «questa norma è anche illegittima, considerato che il Tar si è espresso in merito, bocciando già un regolamento della Regione Lazio che voleva imporre a B&B e Case Vacanze non imprenditoriali un fermo nell’anno di 120 giorni, ben inferiore all’assurda limitazione di 180 giorni proposta dalla Regione Marche. Non possono essere Regioni e Comuni a deliberare chiusure e aperture a loro piacimento dei B&B, ma semmai una legge nazionale che stabilisca i criteri di apertura. Nella commissione di domani (oggi, ndr) – concludono i consiglieri leghisti – chiederemo che venga riscritta la norma inserita che modifica l’articolo 34, cancellando interamente il comma che limita i giorni di apertura dei B&B». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico