ANCONA - Un furto abile, studiato già da tempo e messo a segno con precisione ai danni di una commerciante. E'...
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E' avvenuto ieri sera, verso le 20.30. Vittima la titolare di un’attività commerciale nella zona Baraccola. La donna infatti dopo aver chiuso le saracinesche del proprio locale è salita sulla sua auto sistemando la borsa, contenente l'incasso della giornata, su un sedile.
Lasciato il parcheggio, come ogni sera, è scesa dal veicolo per chiudere il cancello manuale che delimita l’area privata di sosta: un’operazione veloce che compiva di routine e che proprio per i tempi brevissimi e i modi facili di chiusura le consentiva di lasciare l’auto con il motore acceso.
Ma era già scattata la trappola: infatti la donna una volta raggiunto il cancello si accorge che una delle ante era stata legata con del filo di ferro alla recinzione. Si trattava di uno stratagemma per farle perdere tempo e distrarla.
E mentre era intenta a liberare il cancello da quel legaccio improvvisato un uomo che indossava una felpa con il cappuccio calato sul volto spunta dalla strada, sale sull'auto lasciata accesa e si allontana a forte velocità. La donna è rimasta di sasso e ha capito immediatamente la trappola in cui era caduta.
Scattato l'allarme al 113 le Volanti e le pattuglie in borghese in servizio si sono messe subito alla caccia del ladro.
Qualche ora dopo, era circa la una, la polizia è riuscita a rintracciare l'auto. Era in via Grandi parcheggiata a ridosso del marciapiede come se il ladro avesse voluto disfarsi del veicolo in fretta e furia. Era però sparito il denaro, circa 1.300 euro, mentre documenti, effetti personali e cellulare della vittima sono stati lasciati all'interno dell'abitacolo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico