ANCONA - Nella tarda mattinata di ieri gli agenti della Squadra Mobile, sezione Criminalità Organizzata/Catturandi, ha tratto in arresto un pregiudicato albanese di 33 anni...
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I poliziotti anconetani sono entrati in azione ieri mattina nei confronti di Xhani residente ad Ancona dopo che da tempo gli investigatori erano sulle sue tracce. La Mobile ha fatto irruzione in un piccolo condominio formato da pochi appartamenti, dove l'uomo alloggiava insieme alla compagna.
L’operazione, condotta con il coordinamento del Servizio centrale operativo e con la fattiva collaborazione delle Squadre Mobili di Ancona, Cuneo, Padova, Prato e Viterbo, è scattata all’alba di ieri mattina ed ha visto la partecipazione di un centinaio di poliziotti appartenenti ai reparti investigativi ed ai reparti speciali della Polizia di Stato.
I gruppi criminali sgominati, presenti in Italia da diversi anni, avevano come base logistica il litorale romano. Operavano con disinvoltura, soprattutto nelle aree a più elevata densità di cittadini stranieri; ma agivano anche in tutto il Territorio Nazionale, dalla Puglia, al Piemonte passando per le Marche e la Toscana, potendo contare su numerosi appoggi e connivenze.
Nel corso delle investigazioni sono stati rinvenuti e sequestrati, in più occasioni circa 350 kg di marijuana, 500 gr. di cocaina, 2 pistole con matricola abrasa e 2 pistole di importazione clandestina, nonché lampeggianti, pettorine della Polizia di Stato utilizzate per simulare controlli e agevolare i furti e le rapine nei confronti dei malcapitati.
Inoltre, negli ultimi due anni, sono state arrestate in flagranza di reato ben 22 persone, tra albanesi e italiani. Sei fra i destinatari delle misure odierne, infatti, erano già sottoposti a precedenti misure cautelari.
Questa operazione si pone idealmente, anche nel nome scelto, ÇA BON 2, come prosecuzione di una precedente indagine (ÇA BON) che aveva consentito, nel gennaio del 2014, di arrestare altri albanesi albanesi responsabili dell’importazione da quel paese di più di 800 kg. di marijuana celati all’interno di un gigantesco blocco di roccia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico