Ancona, badanti rubano 40mila euro alla nipote dell'anziana: condannati

Il tribunale di Ancona
ANCONA – Dovevano assistere un’anziana, ma ne frattempo ne hanno approfittato per usare a loro piacimento il conto corrente della nipote. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA – Dovevano assistere un’anziana, ma ne frattempo ne hanno approfittato per usare a loro piacimento il conto corrente della nipote.

In un anno, con la scusa di occuparsi di una ultraottantenne di Ancona, ripulirono il conto corrente della nipote disabile, convivente della donna, 55 anni, dipendente di un asilo comunale, utilizzando di nascosto il suo bancomat. In casa degli imputati venne trovato anche un I-Phone, di cui avevano lo scontrino, acquistato con la carta della vittima. Il giudice monocratico Francesca De Palma ha condannato Cornelus Tataru e Elena Croitoru, marito e moglie romeni di 47 anni, rispettivamente a tre anni e a un anno e sei mesi di carcere per furto aggravato e utilizzo indebito di bancomat. Per la donna la pena è sospesa.

Il Tribunale ha riconosciuto alle parti offese - il fratello della disabile era cointestatario del conto - 37 mila euro di risarcimento oltre a 6 mila euro di spese legali. I fatti risalgono al periodo compreso tra aprile 2011 e inizio maggio 2012: gli imputati, che per entrare nella stanza dell'anziana dovevano passare per quella occupata dalla nipote, secondo l'accusa prendevano il bancomat di nascosto e poi, dopo aver usato la carta a loro piacimento, attenti a non sforare i plafond, la rimettevano a posto. La 55enne, che ritirava non più di 250 euro allo sportello più vicino, scoprì invece una lunga serie di prelievi fino a 1.250 euro anche notturni e su circuiti internazionali. Il furto fu scoperto quando la donna cambiò la serratura perché non voleva più i badanti in casa: si accorse di non avere il bancomat perché gli imputati, non potendo entrare, non avevano fatto in tempo a rimetterlo nella sua borsa. La difesa ha sostenuto che non c'erano sufficienti prove che i romeni fossero gli autori dei furti e che l'acquisto dell'I-Phone era un regalo della donna. Probabile il ricorso in appello. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico