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ANCONA - Non bastavano i pestaggi, i furti e le risse. Adesso i baby bulli vestono anche i panni dei piromani. Perché non si accontentano di lanciare sassate contro le vetrine e gli autobus. No, vanno oltre. Accendino in mano, nei giorni scorsi hanno dato fuoco al tavolo di una pizzeria, lungo corso Garibaldi. Erano seduti all’aperto, stavano mangiando un trancio di margherita quando, all’improvviso, si sono alzati e sono scappati. Non volevano farsi beccare.
Una signora ha assistito alla scena e si è subito rivolta alle ragazze di “Arte della Pizza”, che sono uscite per verificare cosa fosse successo. «Abbiamo trovato un grosso buco su un tavolo di plastica, fatto probabilmente con un accendino» raccontano Vanessa e Yana, dipendenti della pizzeria.
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Baby piromani, ma pure ladri. «Giorni fa si sono portati via un Iphone che qualcuno aveva dimenticato davanti alla vetrina», ricorda Vanessa. Forse sono gli stessi che da qualche giorno stanno derubando donne anziane alle fermate e a bordo degli autobus. «Hanno borseggiato diverse persone, anche una nostra cliente - conferma Fabio Paolinelli, edicolante di piazza Roma -. Sono tremendi, parliamo di ragazzini annoiati che non sanno come passare il tempo. Speravamo che qualcosa sarebbe cambiato con l’inizio della scuola». E invece, venerdì i bulli del centro sono tornati a colpire: in due, in piazza Roma, hanno picchiato un 17enne, mandandolo all’ospedale, e l’hanno rapinato dello zainetto in cui c’era un portafogli con meno di 20 euro.
I carabinieri li hanno già individuati: sarebbero due minorenni, anche loro italiani di seconda generazione, come buona parte dei componenti delle bande che hanno messo in allarme il centro per un’estate intera. «Spesso entrano in negozio in dieci e cercano di distrarmi per rubare le cover - racconta Jessica Scaramuzzo di Just in Case -. Uno di loro una volta mi ha dato della ladra perché gli avevo fatto presente che la cover che stava tentando di intascarsi costava 20 euro. Paura? No. Ma quando esco da qui alle 8 di sera, un po’ d’ansia mi prende».
I commercianti sono esasperati. «L’unico modo per rimetterli al loro posto è applicare regole più severe e anche quattro schiaffoni - dice Valentino Petrolati del bar Corso Garibaldi 134 -. Perché questi ragazzini, in quanto minorenni, si sentono impuniti: ho visto con i miei occhi uno di loro, con una manciata di sassi in mano, ridere in faccia ai poliziotti che gli chiedevano di gettarli. Le denunce non bastano, bisogna destinarli ai servizi socialmente utili: solo così impareranno come ci si comporta».
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Corriere Adriatico