Auto, la baia di Portonovo scoppia. «Numero chiuso? No. Servono bus e pista pedonale»

Auto, la baia di Portonovo scoppia. «Numero chiuso? No. Servono bus e pista pedonale»
ANCONA  - Primo assaggio d’estate e Portonovo viene presa d’assalto. Prevedibile. Come lo sono anche tutti i problemi che si presenteranno da qui in avanti, con...

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ANCONA  - Primo assaggio d’estate e Portonovo viene presa d’assalto. Prevedibile. Come lo sono anche tutti i problemi che si presenteranno da qui in avanti, con l’arrivo della bella stagione: parcheggi pieni e serpentoni di auto che girano a vuoto alla caccia di un posto. La stessa storia che si ripete da anni. Un tema cruciale, quello della viabilità e, dunque, della sostenibilità di un gioiello a cui martedì verrà assegnata ancora una volta la Bandiera Blu.

 

E come un tormentone estivo, torna a farsi vivo il dubbio amletico: Portonovo a numero chiuso, sì o no? «Di fatto lo è già - afferma Paolo Bonetti, titolare dello stabilimento Spiaggia Bonetti - nel senso che più di tante auto non può contenere. C’è un limite naturale al contenimento dell’affluenza». Eppure, nonostante il semaforo rosso all’imbocco dei tornanti, non mancano gli impavidi che sfidano la sorte e si avventurano in basso nella speranza di un turnover ai parcheggi. 


I collegamenti 


Un primo intervento su cui fare leva per evitare l’imbuto di auto riguarda i collegamenti. «Noi operatori siamo sempre stati contrari all’assalto delle auto - ribadisce Bonetti - tanto che il Consorzio La Baia di Portonovo ha chiuso un accordo con Conerobus per una linea da Ancona a Portonovo, la 93, e due linee da Massignano che nei giorni feriali scendono fino in basso». «Parallelamente servono più navette, magari elettriche» suggerisce Ezio Giacchetti, titolare dell’omonimo ristorante. «Se la gente imparasse ad utilizzarle, invece di tentare il tutto e per tutto pur di arrivare in basso con la macchina, a quest’ora molti problemi sarebbero risolti - auspica Edoardo Rubini, titolare del ristorante e stabilimento Emilia -. Quello che ripeto da sempre è che ci vuole buon senso. Portonovo sta a cuore a noi, come a tutti gli anconetani».

Però, molto spesso, la comodità prende il sopravvento. Ed ecco che davanti ai parcheggi sold out degli stabilimenti si forma la classica coda di mezzi in attesa che si liberi un posto. «Il Comune si è attivato per anticipare il servizio di bus navetta a partire da maggio per tutti i weekend - prosegue Bonetti -. Se facciamo funzionare bene questo servizio, siamo già a metà dell’opera» commenta Giacchetti.


Le richieste 


 

Dunque le azioni da mettere in campo sono molteplici: alcune a breve termine, altre che necessitano di una visione più a largo raggio. Tra le immediate, gli operatori chiedono un potenziamento del servizio di bus navetta. Ma sulla lunga distanza? «Ampliamento del park a monte - suggerisce Bonetti - il progetto c’è ed è stato anche approvato dal Parco del Conero». Numero due: «Il camminamento pedonale dall’alto fino alla baia - continua Bonetti - e il completamento della ciclopedonale del Conero che sicuramente potrebbe aiutare a fornire un modo alternativo per arrivare a Portonovo». Sul parcheggio a monte Giacchetti raccomanda «l’apertura più frequente del secondo spazio destinato alle auto, quello alle spalle della spianata d’asfalto. Che poi abbiamo visto che nelle domeniche di maggiore affluenza non basta nemmeno quello a contenere l’enorme richiesta».

Ma nonostante anche quest’anno non mancheranno i disagi, visto il boom di prenotazioni turistiche che si sta registrando sul Conero, l’idea di una baia a numero chiuso non soddisfa gli operatori. «Nel nostro spirito c’è l’accoglienza - ribadisce Rubini - Portonovo è e deve rimanere aperta a tutti. Ma sta anche al fruitore rendersi conto che questo è un posto che merita un certo tipo di trattamento. Serve rispetto, sia a terra sia a mare. Perché tra poco cominceranno ad arrivare anche le barche».

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Corriere Adriatico