Pellicce scomparse dall'armadio e assegni rubati nella cassaforte

Pellicce scomparse dall'armadio e assegni rubati nella cassaforte
ANCONA - Uno sfilava assegni dalla cassaforte della palestra dove lavorava, l’altro s’era portato via pellicce e soprammobili da un appartamento preso in affitto per...

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ANCONA - Uno sfilava assegni dalla cassaforte della palestra dove lavorava, l’altro s’era portato via pellicce e soprammobili da un appartamento preso in affitto per qualche tempo. Entrambi, però, non l’hanno fatta franca, denunciati per furto in due distinte operazioni della sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile di Ancona. Il ladro di assegni, secondo le indagini della polizia, sarebbe un 45enne residente in Vallesina che fino a qualche tempo fa collaborava in un negozio di articoli sportivi con annesso centro sportivo ad Ancona, un centro fitness ora non più attivo. Il titolare della palestra, socio accomandatario, s’era accorto che dalla cassaforte erano spariti alcuni assegni ancora in bianco.


Ha presentato denuncia e nel giro di poche settimane gli investigatori hanno recuperato le tracce di tre assegni da 500 euro l’uno, messi all’incasso in due banche, ad Ancona e a Jesi, e finiti sul conto corrente dell’ex collaboratore. Probabilmente il 45enne pensava che, tenendosi basso con gli importi degli assegni, gli ammanchi sarebbero passati inosservati. Invece il furto è stato scoperto e il presunto autore ora rischia un processo in Tribunale per i reati di furto aggravato e ricettazione.


Denunciato dalla Mobile anche un piccolo imprenditore attivo nel settore della nautica. Nei mesi scorsi aveva preso in affitto un appartamento a Borgo Rodi per ospitare alcuni dipendenti che dovevano lavorare un paio di mesi in un subappalto nel settore cantieristico. Quando ha riavuto le chiavi dell’appartamento, però, la proprietaria ha avuto una brutta sorpresa. Dalla piccola stanza che si era riservata, dove aveva chiuso a chiave in un armadio capi d’abbigliamento e altri oggetti, erano sparite alcune pellicce ed un piccolo soprammobile che per lei aveva un enorme valore affettivo. Ha contestato gli ammanchi all’imprenditore, ma quello, che pure era stato informato della presenza di effetti personali nella stanza, non ha saputo dare risposte convincenti. La proprietaria ha sporto denuncia in questura e gli investigatori della Mobile hanno subito perquisito l’abitazione dell’affittuario, senza però trovare la refurtiva. È stato lo stesso denunciato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico