ANCONA - Non è ancora arrivato Burian, il gelido vento polare che da domenica sera porterà neve fino a bassa quota anche sul capoluogo, ma se le premesse sono...
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Le trappole
Ma è possibile che se cade più pioggia del solito, immediatamente la rete stradale anconetana si trasforma in una maxi groviera? Sembra proprio di sì, a giudicare dai numerosi interventi eseguiti ieri dalla polizia municipale, che pure non sono stati sufficienti a soddisfare centinaia di segnalazioni arrivate da ogni parte della città. L’emergenza è scattata già mercoledì sera quando alla fine dell’Asse nord-sud, nei pressi del semaforo all’innesto di via Bocconi, in direzione centro, attorno alle 23 si è creata una pericolosa voragine. Una decina di automobilisti sono finiti in buca e ora sono pronti a chiedere i danni al Comune. Sul posto, una pattuglia dei carabinieri e gli operai del magazzino comunale che hanno provveduto a colmare la “trappola” con diversi sacchi di bitume. La Flaminia non è stata da meno. Buche più o meno grandi si sono formate in più tratti a causa delle infiltrazioni e sono state prontamente rattoppate. «Mi sento di escludere che si siano rovinati gli asfalti sistemati di recente» garantisce l’assessore Stefano Foresi.
L’assessore da ieri e fino a mercoledì prossimo ha predisposto «un servizio di monitoraggio delle strade a partire dalle 5, con tre squadre di geometri che nell’arco della giornata verificheranno l’effetto idrogeologico delle precipitazioni e gli operai del magazzino comunale che saranno sempre reperibili». Intanto, piovono segnalazioni di nuove buche, disseminate in via Veneto, a Tavernelle e in via del Pozzetto, ma anche a Passo Varano e lungo tutta via Grotte fino a via Esino, via Aso e via Metauro. Assomigliano a tratturi certe uscite dell’Asse nord-sud, come via Bersaglieri d’Italia, che conduce in via Ranieri e alla facoltà d’Ingegneria. Da quelle parti fa impressione via Montale, il raccordo che dalla mensa universitaria porta a via della Montagnola: pochi mesi fa il Comune aveva provveduto al restringimento della carreggiata e alla posa del nuovo asfalto, che però ha ceduto e certi solchi mettono paura. Non sono mancati gli allagamenti, in particolare alla Baraccola: gli operai di Anconambiente hanno lavorato tutta la mattina per eliminare il fango che ha invaso il tratto iniziale di via Primo Maggio. Un albero è caduto sulla sede stradale in via Thaon di Revel, al Passetto, ed è stato subito rimosso dai vigili del fuoco.
Burian.
E siamo solo all’inizio. La vera allerta scatterà domenica quando, secondo gli esperti, super nevicate imbiancheranno Ancona fino a mercoledì. Burian, la gelida tempesta siberiana, sarà più forte del previsto, a quanto pare una delle più intense degli ultimi vent’anni. «Il Comune non si farà trovare impreparato, la città è pronta a fronteggiare l’emergenza» ha assicurato l’assessore Foresi che si mantiene in costante contatto con la Protezione Civile regionale e ricorda a tutti “l’obbligo di circolare con gomme termiche o catene” per evitare i disagi dello scorso 16 dicembre, quando è bastata una spruzzata di neve ghiacciata per mandare in tilt la circolazione sull’Asse. Pronte a intervenire nel giro di mezz’ora, in caso d’emergenza, 14 ditte ingaggiate per la pulizia delle strade, oltre a 4 spazzaneve del magazzino comunale. Nelle prossime ore entreranno in azione i mezzi spargisale anche per fronteggiare la minaccia del ghiaccio, mentre ieri è stata monitorata la situazione delle frazioni. A seguito dell’allerta meteo, il prefetto Antonio D’Acunto ha convocato per oggi una riunione del Cov (Comitato operativo per la viabilità) per esaminare le criticità relative alla circolazione in ambito provinciale, in particolare il traffico pesante in entrata e in uscita dal porto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico