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ANCONA - Ci sono strade e strade. Quelle di serie A, rifatte più volte. Quelle di serie B, che ogni tanto beneficiano di un intervento di restyling. E quelle di serie C, che proprio non rientrano nella grazia delle manutenzioni. La terza fascia è densamente popolata. È lungo, infatti, l’elenco delle strade (pardon, tratturi) “dimenticate”, condannate ad un limbo eterno, destinate a non figurare nemmeno nel prossimo Piano delle opere pubbliche.
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Il Comune stanzierà 2,7 milioni di euro per risistemare parte della rete viaria cittadina, ancora in larga parte disastrata nonostante investimenti considerevoli, calcolati in oltre 20 milioni nell’ultimo quinquennio. Chi abita nelle vie-colabrodo incrocia le dita: «Toccherà a noi stavolta?». La lista delle candidature è corposa, la maggioranza è al lavoro, bisognerà fare una dolorosa selezione in base a volume di traffico, densità abitativa, stato di degrado. Poi il piano passerà al vaglio della Giunta. Ma, inevitabilmente, qualcuno resterà fuori.
Facile che anche da questa tornata saranno escluse molte strade della zona industriale. Eppure via Scataglini meriterebbe un minimo di attenzione, se non altro per l’elevata frequentazione. Davanti al centro commerciale Conero ci sono solchi da paura.
Periferie dimenticate, si diceva. A Torrette serve il pallottoliere per tenere il conto delle segnalazioni, tra asfalti deteriorati e marciapiedi-trappola. Merita attenzione la condizione di via Lambro, dove le buche hanno assunto dimensioni preoccupanti. Quanto a via Conca, che dire? Qui il Comune ha speso tanto due anni fa, anche per realizzare la nuova rotatoria. Ma il fondo stradale già si è rovinato, anche per il continuo passaggio di tir da e per il porto. Presto toccherà intervenire di nuovo, se non altro per lenire la disperazione degli autisti delle ambulanze, costretti a continue sollecitazioni nel trasporto dei pazienti all’ospedale. Ma anche in centro ci sono situazioni-limite. Via Rismondo, tanto per citarne una. E via Panoramica, tale solo di nome: di fatto, sembra di andare sulle montagne russe quando la si percorre, talmente è rovinata. Chissà se a Palazzo del Popolo decideranno di metterci mano.
Se il centro piange, nelle frazioni di sicuro non si sorride. L’assessore Stefano Foresi l’ha già annunciato: «Interverremo in molte frazioni». Lo sperano i residenti, che non ne possono più di fare il tagadà ogni volta che escono di casa. A Candia, nei pressi del Villaggio Verde, l’asfalto praticamente non c’è più. Idem a Montesicuro, all’Aspio, sulla strada che da Posatora porta al Ghettarello, ma anche a Gallignano (in via Fornaci il Comune dovrebbe intervenire) e soprattutto a Sappanico.
«Le strade messe peggio? Facciamo prima ad elencare quelle che si salvano, praticamente nessuna - dice Fabio Mecarelli, portavoce dei residenti di Sappanico -. Ci sentiamo cittadini di serie C. Oltre all’asfalto spaccato, mancano segnaletica e marciapiedi, per non parlare del pericolo crollo dei ruderi. Il Comune è intervenuto solo per rattoppare delle buche con un sacco di bitume. Basta che piove due volte e si riaprono. Siamo stati abbandonati». Ma a Sappanico sta per essere approvato il progetto definitivo da 800mila euro, finanziato dalla Provincia in due tranche (400mila euro per il 2022, l’altra metà per il 2023) per l’allargamento della strettoia e la riqualificazione della strada, con l’abbattimento degli edifici diroccati su un lato. Sospiro di sollievo.
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Corriere Adriatico