Ancona, arresti della Finanza al porto per un maxi contrabbando di alcolici

ANCONA – Otto arresti, 33 denunce, sequestri di tonnellate di alcolici e di altri beni: la guardia di Finanza stronca un traffico di alcolici ed evasione delle accise,...

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ANCONA – Otto arresti, 33 denunce, sequestri di tonnellate di alcolici e di altri beni: la guardia di Finanza stronca un traffico di alcolici ed evasione delle accise, simulando fittizi imbarchi dal porto di Ancona di bevande che invece rimanevano sul territorio nazionale. Nei guai anche spedizionieri e guardie giurate dello scalo anconetano.

 


I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Rieti in sinergia con il G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Ancona e i funzionari dal Servizio Centrale Antifrode della Dogana di Roma e Bologna hanno dato esecuzione a 8 misure di custodia cautelare nei confronti di soggetti facenti parte di un’associazione a delinquere transnazionale dedita alla commissione di frodi alle accise e all’iva. I provvedimenti restrittivi sono stati richiesti dalla Procura della Repubblica di Rieti che ha coordinato la fase delle indagini preliminari, successivamente rinnovati ed integrati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona, ed emessi dai Tribunali di Rieti ed Ancona. Le ordinanze di custodia cautelari sono state eseguite nei confronti di soggetti sia residenti in Italia (Spoleto, Roma e Ancona), sia residenti all’estero (Inghilterra e Romania), che a vario titolo, tra il mese di gennaio 2015 ed il mese di giugno 2016, hanno immesso in consumo prevalentemente prodotti alcolici in assoluta evasione d’accisa e Iva. L’operazione, denominata “Meeting”, ha permesso di disarticolare un sodalizio criminale operante su tutto il territorio nazionale che, attraverso la presentazione di documenti doganali falsi, faceva risultare esportata dal porto di Ancona verso paesi dell’Africa centrale, merce proveniente in regime di sospensione d’imposta dai depositi fiscali di altri paesi Europei. Sono stati quantificati in circa 1.200 tonnellate i vari prodotti, prevalentemente alcolici, consumati in frode, per un valore commerciale di oltre 6 milioni di euro ed un’evasione dell’accisa e dell’I.V.A. di 4 milioni di euro, cui va aggiunta, per la commercializzazione “in nero” dei prodotti, un’ingente evasione all’imposizione diretta. Al fine di definire compiutamente ruoli e competenze di ogni singolo membro dell’associazione a delinquere, sono state eseguite mirate e continuative attività di appostamento e pedinamento nei confronti degli indagati. È stato così individuato un soggetto residente a Spoleto, risultato essere non solo il collegamento con i referenti di un più vasto gruppo criminale inglese e rumeno, ma anche colui che, con l’ausilio di un “faccendiere” di Roma, “dirigeva” sul suolo nazionale le varie attività illecite con il successivo coinvolgimento di un funzionario pubblico corrotto, di una guardia giurata e di due spedizionieri, tutti in servizio presso il porto di Ancona. L’attività dei finanzieri e dei doganieri aveva trovato il suo apice lo scorso anno con il sequestro, all’interno di un deposito fiscale sito in Spoleto (PG), di kg. 22.051 di vodka tipo “dannoff” e la denunzia a piede libero di tre responsabili. Anche in questo caso era stata accertata la spedizione fittizia della merce. Nello stesso contesto, gli operanti avevano avuto modo di individuare anche un ulteriore traffico di prodotti alcolici posto in essere da cittadini italiani residenti a Caserta, conclusosi con il sequestro di oltre 56.000 kg di alcol puro e di un’autocisterna, la denuncia di tre responsabili. Ai membri dell’organizzazione criminale è stato contestato vario titolo, il reato di associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione ed al pagamento delle accise, nonché quelli di corruzione e falsità in atti, il tutto con l’aggravante della transnazionalità della condotta criminale, reati per i quali sono previsti fino a 16 anni di reclusione. Complessivamente, nel corso delle indagini nello specifico settore, sono state segnalate 33 soggetti all’Autorità Giudiziaria.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico