Ancona, architetti ai candidati: «Centro senz’auto e metro di superficie. Disegniamo insieme la città del futuro»

Ancona, architetti ai candidati«Centro senz’auto e metro di superficie. Disegniamo insieme la città del futuro»
ANCONA Fuori le auto dal centro storico per far spazio ad una grande isola pedonale. A lanciare la proposta è l’Ordine degli Architetti della Provincia di Ancona, che...

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ANCONA Fuori le auto dal centro storico per far spazio ad una grande isola pedonale. A lanciare la proposta è l’Ordine degli Architetti della Provincia di Ancona, che ieri ha ospitato uno degli ultimi confronti tra i 6 candidati a sindaco (Battino era assente per impegni lavorativi). 

 


Il documento 

La proposta è arrivata in un documento di 9 pagine che i progettisti presentano come una sorta di manifesto per l’Ancona di domani, «un punto di partenza per le decisioni sul futuro della città» ha spiegato Viviana Caravaggi Vivian, presidente dell’Ordine. E al centro delle loro proposte c’è la sostenibilità. Il bando alle auto in centro «è un obiettivo più che realistico» secondo i progettisti, necessario per migliorare la qualità dell’aria e offrire nuove opportunità economiche e d’aggregazione alla città vecchia. Parallelamente, la richiesta è di puntare sui mezzi pubblici ad emissioni zero oltre che sulla cosiddetta metropolitana di superficie, il progetto che coinvolgerebbe la vecchia stazione marittima a cui gli architetti si dicono favorevoli. Ha parlato di necessaria «prospettiva ecologista per la città» Roberto Rubegni (Europa Verde), mettendo sul piatto più verde e avallando la riapertura della Marittima. Sul fronte della mobilità sostenibile, la richiesta dell’Ordine è di installare anche più punti di ricarica per le auto elettriche. Ma Ida Simonella (centrosinistra) ha rilanciato, proponendo spostamenti veloci in bicicletta e a piedi, compresa l’istituzione di «aree pedonali fuori dalle scuole» per permettere ai ragazzi e ai genitori di spostarsi in sicurezza senza auto. Grande attenzione anche per il porto: «Trasformare il porto turistico in un centro di intrattenimento e allontanare dal centro abitato le attività portuali» è quanto si legge nel dossier affidato ai primi cittadini in corsa. «Dobbiamo mettere mano da subito a una pianificazione che permetta agli anconetani di riappropriarsi dei suoi spazi» ha commentato Daniele Silvetti (centrodestra), manifestando il suo appoggio alla realizzazione di un nuovo bacino commerciale. Sullo scalo dorico è andato all’attacco Francesco Rubini (Altra Idea di Città): «È necessario contrapporsi alla banchina grandi navi o ci scordiamo il porto antico» avverte. Enrico Sparapani (M5S) ha aggiunto: «Occorre spostare le navi al molo Marche per ridare il porto storico alla cittadinanza». Perché queste idee prendano realtà sarà però necessario un attento lavoro di pianificazione e progettazione. 

Le proposte

I progettisti chiedono di ricorrere più frequentemente a «concorsi di progettazione che favoriscano la partecipazione di giovani professionisti», mettendo all’angolo l’affidamento di incarichi per rapporto fiduciario. Per questo e per tutto il resto, l’ultima richiesta – e forse la più importante – è quella di istituire un tavolo permanente di confronto tra i professionisti (e quindi gli Ordini) e l’Amministrazione, sul modello di quanto già fatto in altri Comuni limitrofi. «Contiamo di essere all’alba di una stagione della politica cittadina nella quale gli architetti abbiano un ruolo centrale» si è augurata infine Vivian.

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Corriere Adriatico