Ambulanti sul Viale della Vittoria: «Lasciateci stare qui»

Ambulanti sul Viale della Vittoria: «Lasciateci stare qui»
ANCONA  - Dettato dall’emergenza Covid, si è rilevato essere una piacevole sorpresa per i residenti del quartiere Adriatico e per l’impulso al commercio,...

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ANCONA  - Dettato dall’emergenza Covid, si è rilevato essere una piacevole sorpresa per i residenti del quartiere Adriatico e per l’impulso al commercio, ricreando in parte l’idea di una mini Fiera di San Ciriaco. Un esperimento vincente che non è detto abbia carattere di temporaneità. Almeno è questo quello che chiedono, amministrazione comunale e permessi permettendo, gli ambulanti del mercato di via Maratta, da tre mesi trasferitosi lungo il viale della Vittoria il martedì e il giovedì per consentire il rispetto della distanza di sicurezza e tutte le precauzioni dettate dalla pandemia.


 
Nuova location, più vantaggi: un maggior via vai di persone, nessun posteggio “mangiato” dalle bancarelle (come invece era in via Maratta), più spazio tra i banchi disposti su una sola fila anziché due e «l’ombra degli alberi per lavorare comodi», almeno in estate. Vento e freddo che si potrebbero incanalare d’inverno lungo il viale non sembrano spaventare i commercianti che, a voce univoca, sperano «di poter rimanere qui e non tornare in via Maratta». Il ri-trasloco nella sede originaria è previsto dopo il 15 ottobre, data che segna la fine dello stato d’emergenza proclamato (e prorogato) dal Governo. Ma è possibile che lo scenario cambi e che le bancarelle – una trentina in tutto - rimangano a oltranza tra gli alberi del viale, nel tratto compreso tra via Battisti e via Rismondo.


«Il bilancio di questi primi mesi - dice Aldemare Zamporlini, responsabile degli ambulanti - è super positivo. Ringraziamo l’amministrazione, in primis il vice sindaco Sediari, per aver accolto la nostra proposta di trasferirci al viale. La location è ottima, girano parecchie persone e non abbiamo ricevuto alcuna lamentela. Abbiamo sempre garantito pulizia, decoro e autogestione. Insomma, ci piacerebbe rimare tutto l’anno». «Qui al viale – sottolinea Alex Pierani (bancarella di abbigliamento) – come comodità siamo al top. In via Maratta eravamo un po’ sacrificati, le bancarelle erano sopra i parcheggi, qualche volta capitava la rimozione delle auto». Un fatto, quello del parking occupato, che ha fatto sempre storcere un po’ il naso ai residenti. 

«Al viale - continua Pierani - c’è l’ombra, la clientela è diversa, ma si registra un maggiore via vai. È meglio di prima, anche dal punto di vista dei guadagni, ma forse anche perché il mercato in questa location rappresenta una novità. Credo siano contenti anche i residenti, qui non siamo fastidio a nessuno, sarei senz’altro felice di rimanere. Tutto dipende dell’amministrazione». Il dado è lanciato, ora la palla passa al Comune. «Ragioneremo sullo spostamento - afferma l’assessore Pierpaolo Sediari - l’argomento, però, non è stato ancora affrontato». 

«Qui al viale - commenta Pietro Ditta dalla bancarella di casalinghi - stiamo decisamente meglio: abbiamo più ombra, spazio e c’è più movimento. Si lavora bene e per questo vorremmo rimanere. Dal punto di vista del lavoro, diciamo che in un momento di crisi siamo stati più fortunati di altri».


Nessun problema dal punto di vista delle norme anti Covid: «I clienti - incalza Ditta - rispettano le distanze e indossano la mascherina. Inoltre, ci sono sempre gli agenti della polizia locale che passano tra i banchi per ricordare le regole da seguire». «Una location valida – dice Stefano Pelliccia (intimo e abbigliamento), non sempre uno spostamento giova al commercio. Qui ci sono più attrattive e le bancarelle, probabilmente, danno un valore in più alla piazza (Diaz, ndr). Il mercato rende vivo il quartiere. Stare qui è una soluzione positiva per tutti, non solo per noi commercianti». «Magari poter rimanere al viale – afferma Luca Petromilli – , ne gioverebbero tutti: rispetto a via Maratta c’è maggior passeggio e non diamo fastidio a nessuno, soprattutto per i parcheggi».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico