ANCONA - «La libertà è durata poco, solo 28 giorni, neanche il giusto di assaggiarla». E poi una valanga di messaggi di solidarietà, anche dal...
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Per lui anche uno striscione al Del Conero, giovedì sera, nel derby tra l’Anconitana e la Civitanovese: «Alessio tieni duro». In realtà, Abram eviterà il carcere, nonostante la condanna a un anno e 6 mesi di reclusione (più 15mila euro di multa) per reati da stadio dopo le sentenze del tribunale di Fermo e della Corte d’Appello di Ancona, passate in giudicato per l’inammissibilità del ricorso in Cassazione.
L’esecuzione, infatti, è stata sospesa dal pm stesso.
Dunque, Abram non tornerà a Montacuto, come invece molti hanno creduto leggendo il suo annuncio sui social. Tramite il suo avvocato, il 50enne farà istanza al tribunale di Sorveglianza per l’affidamento in prova: se la domanda verrà accolta, l’ex capoultrà biancorosso degli anni ’80 e ’90, sconterà ai servizi sociali la condanna a 18 mesi dopo che l’8 maggio 2011 fu sorpreso dalle forze dell’ordine allo stadio di Fermo, violando il Daspo sportivo, per il derby tra Fermana e Anconitana. Abram lo scorso 2 maggio aveva finito di espiare, tra carcere, semilibertà e affidamento in prova, una condanna complessiva a 3 anni e 4 mesi per una serie di inottemperanze a più Daspo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico