Stroncato dal Covid a 102 anni con il pronto soccorso sulle montagne russe

Stroncato dal Covid a 102 anni: pronto soccorso sorvegliato speciale
ANCONA -  La media dei tempi d’attesa si dimezza: sei ore per i codici verdi, contro le 12 che venerdì sera avevano fatto scattare l’allarme rosso al...

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ANCONA -  La media dei tempi d’attesa si dimezza: sei ore per i codici verdi, contro le 12 che venerdì sera avevano fatto scattare l’allarme rosso al pronto soccorso di Torrette. Sono sempre i numeri a ridimensionare lo stato d’allerta: nel pomeriggio erano 41 i pazienti in attesa nel punto di prima emergenza di via Conca: otto erano quelli che aspettavano di essere visitati; gli altri erano già passati attraverso i radar dei sanitari.

 

Per una decina di loro, due dei quali segnati dal Covid, è scattato il ricovero. Per un uomo di 102 anni è stato fatale il riacutizzarsi della pandemia: se n’è andato in un letto dell’Obi, il reparto di Osservazione breve intensiva. 


I fattori 


Procedendo di comparazione, il giorno prima, alla stessa ora, se ne contavano 77 di malati in fila, in balia di un destino ancora incerto. Ripercorre a memoria i momenti più aspri, Antonello Maraldo. «Nel corso della notte tra venerdì e sabato - ricorda - l’ospedale ha assorbito circa trenta persone, che poi sono state sistemate nei vari reparti. Oggi (ieri, ndr) ne abbiamo una decina». Il direttore generale facente funzione dell’ospedale tenta una sintesi estrema: «La situazione attuale è frutto di un complesso di fattori che si sono tra loro sommati». Procede per punti: «In primo luogo c’è il picco influenzale di stagione, poi c’è una componente legata al Covid, che si interseca anche con una difficoltà delle famiglie a trattare a domicilio o sul territorio le patologie».

Per fronteggiare l’urgenza, venerdì il dg ha convocato l’unità di crisi e riunito il collegio di direzione. «Nonostante le difficoltà oggettive - mette in chiaro - l’azienda ha saputo trovare, in modo ordinato e coeso, una modalità di risposta efficace al picco influenzale, senza con ciò compromettere in nessun modo la normale funzionalità del presidio». Condivide il merito, con tutti: «Grazie alla capacità organizzativa e alla flessibilità dei sanitari, a ogni livello. La situazione ora è più tranquilla, ma non ci deve indurre ad abbassare la guardia». Sì, resta in trincea: «Monitoriamo ora per ora l’evoluzione dei fenomeni sanitari in corso».


Il bollettino 


Riprende a seguire la logica delle cifre, il direttore. Il numero aggiornato dei ricoveri Covid, nel bollettino diffuso ieri mattina a Torrette, era di tre pazienti in terapia intensiva e di 49 in altri reparti. Tre sono stati i dimessi, uno non ha retto ai colpi bassi del virus.

 

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Corriere Adriatico