ANCONA – Allarme della Questura per un nuovo tipo di truffa, ai danni di coloro che vendono beni sui siti internet. ...
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"E’ il nuovo trend del momento - avverte la Polizia- . Una nuova tipologia di truffa che riguarda il commercio elettronico. Questa volta ad essere truffato è il venditore. Infatti, il potenziale acquirente, interessato ad un oggetto pubblicizzato sui principali siti di e-commerce ma anche comprando direttamente dal sito del commerciante, propone di effettuare il pagamento della somma di acquisto mediante interazione personale del venditore attraverso uno sportello postamat . Il truffatore chiede, parlando attraverso l’utenza mobile fornita all’atto dell’acquisto, di effettuare il pagamento dell’oggetto con una nuova modalità di pagamento, gratuita. Suggerisce pertanto al venditore di inserire la propria carta di debito allo sportello, di digitare il PIN personale, quindi digitare la parola “postepay” ed un codice segreto, solitamente un codice numerico di quattro cifre, asseritamente necessario per ricevere il denaro dall’acquirente. In realtà il codice segreto altro non è che il numero di carta postepay dell’ acquirente truffaldino che, in tal modo, entra in possesso della somma anziché pagarla. E’ una nuova modalità di truffa che si sta diffondendo da qualche mese e che anche nel territorio della nostra provincia ha mietuto sei vittime solo nell’ultima settimana. Attenzione, pertanto, anche quando siamo noi a vendere perché i truffatori non esauriscono la loro fantasia e sperimentano nuove forme di “ingegneria sociale” per arricchirsi illecitamente.
Valgono comunque alcune forme di precauzione quali:
Effettuare una ricerca sul web per verificare se quel compratore sia affidabile e se quel “codice segreto” sia stato segnalato come strumento o oggetto di truffa;
Diffidare di forme di pagamento nuove e non sperimentate;
Verificare il feed back dell’acquirente;
Utilizzare piattaforme note di commercio elettronico.
Se avete sospetti subito dopo l’effettuazione dell’operazione, contattate personale di Poste italiane per tentare di bloccare l’operazione". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico